MILANO. «Ora la società rifletterà e prenderà la decisione migliore. Il Milan è nel mio cuore, qualsiasi sia la decisione. Posso andare in giro a testa alta, perchè ho sempre dato tutto me stesso». Le parole pronunciate da Pippo Inzaghi al termine della partita col Genoa, suonano come un messaggio d'addio. Più volte in stagione il tecnico rossonero si è ritrovato in bilico, ma ormai è chiaro che ha toccato il fondo.
«Questo è il calcio - aggiunge l'allenatore - fa parte del gioco. Mi dispiace. La squadra era voluta restare in ritiro, per fare una buona partita. La squadra dà tutto, ma in questo momento non basta, non è sufficiente». Il ritiro è stato prolungato anche dopo la sconfitta di questa sera. I giocatori si sono già diretti a Milanello, mentre è stato già preallertato durante la partita il tecnico della Primavera Cristian Brocchi. Adriano Galliani contatterà il presidente Berlusconi e il patron dopo una notte di riflessione deciderà non solo su Inzaghi, ma su come proseguire la trattativa con Mr. Bee.
«Bisogna ripartire, il Milan ha dato tanto in questi anni, dobbiamo guardare avanti, tenerci stretto questa società e questa maglia. Il Milan è sempre il Milan», il commento dell'allenatore rossonero sull'eventuale cessione del club. Poi Inzaghi cerca di trovare giustificazioni per questa stagione:«Non si devono avere rimpianti, a gennaio-febbraio abbiamo perso molti giocatori, ci è mancata un pò di organizzazione. Abbiamo perso l'identità e abbiamo cambiato qualcosina, l'errore forse è stato lì. Rimpianti però non si devono avere: tutte le situazioni ti insegnano qualcosa quando fai questo mestiere, ma penso che me lo insegneranno anche tra 20 anni. Uno non deve mai avere rimpianti, altrimenti che allenatore sarebbe?».
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