Domenica 17 Novembre 2024

l'Inter sogna l'Europa, per la Roma Champions a rischio

MILANO. L'Inter ritrova il suo profeta  Hernanes e il suo bomber Icardi che le regala il gol della  vittoria su una Roma sempre più smarrita. Si riapre la corsa  all'Europa grazie ai 45 punti in classifica, cinque in meno  della Sampdoria (quinta) e a quattro dalla Fiorentina (sesta). A  San Siro finisce 2-1, con il gol del momentaneo pareggio dei  giallorossi firmato di Nainggolan. La Roma resta a 58 punti  insieme alla Lazio che domani contro il Chievo proverà il  sorpasso. I nerazzurri ci mettono il cuore e tanta volontà, ci  credono fino alla fine e riescono a sfatare il tabù di San Siro  dove non riuscivano a vincere dall'8 febbraio. Il successo  contro i giallorossi mancava addirittura dal 2011. Eppure, i tredici punti di differenza tra le due squadre non  fotografano la partita. I progressi dei nerazzurri sono  tangibili e le scelte di Mancini - stasera meno compassato del  solito - sono quelle giuste. C'è Gnoukouri che riceve  l'applauso caloroso e meritato di San Siro, fuori ancora una  volta Kovacic e Shaqiri (che entreranno nel secondo tempo),  Hernanes titolare dietro le due punte Icardi e Palacio. Garcia  gioca a viso aperto, vuole conservare il secondo posto e - per  vincere - si affida a Totti, con Ibarbo e Gervinho. Una scelta  coraggiosa ma improduttiva almeno nel primo tempo con i  giallorossi che faticano a segnare.     Le squadre scendono in campo con una buona dose di  aggressività e intensità: subito un tiro per parte con  Brozovic e De Rossi. Poi, allo scadere del quarto d'ora, il  primo acuto della partita. Lo regala Hernanes con un gol alla  sua maniera: praticamente da fermo, il brasiliano scarica  nell'angolino un sinistro imprendibile per De Sanctis. Capriola  classica per i festeggiamenti dell'ex laziale che libera i suoi  compagni dalla paura e sblocca una partita piuttosto complicata.  La Roma reagisce immediatamente con il palo di Ibarbo ma gli  errori dei capitolini pesano: non si capiscono Nainggolan e  Gervinho, piccolo screzio fra i due. La partita è tesa, a  tratti dura. Orsato lascia correre ma poi mette mano ai  cartellini gialli e ammonisce Palacio e Yanga-Mbiwa. Guarin  rischia per un fallo su Holebas che suscita la protesta di  Mancini e del dirigente Romeo, costretto a lasciare la panchina  anzitempo. Ancora tensione e proteste per un presunto fallo di  mani di Manolas che ostacola Icardi dopo un millimetrico lancio  di Gnoukouri. La partita è piena di errori e imprecisioni:  nella difesa interista svetta finalmente Vidic, indecisioni  eccessive invece da parte di Ranocchia, sempre bravo e generoso  Palacio, Icardi sciupa ma alla fine si conferma goleador di  razza. La Roma risponde con un grande Nainggolan, autorevole e  grintoso in campo. Soffre invece Pjanic, che addirittura chiede  la sostituzione. Male Gervinho, buona la prova di Holebas. La  squadra di Garcia cerca la vittoria e, nel secondo tempo, scende  in campo con maggiore determinazione anche se Icardi getta alle  ortiche una doppia occasione. Sembra una serata stregata per lui  soprattutto quando al 18' Nainggolan trova il pareggio grazie a  Pjanic il quale approfitta di un errore di Ranocchia. Al 20'  ancora l'Inter potrebbe passare in vantaggio: Palacio cade sulla  soglia dell'area di rigore, palla a Guarin che scarica su De  Sanctis. La Roma manovra sulla trequarti, ma i suoi tentativi  sono sterili, l'Inter è attenta e guardinga. Al 39' Icardi  butta via l'ennesima occasione, praticamente un rigore ma al 43'  finalmente arriva la rete liberatoria dell'argentino che  trafigge De Sanctis. Il finale è tutto nel segno nerazzurro che  colleziona occasioni con Palacio e Podolski. Ultimi secondi a  nervi tesi, ammonizioni bipartisan e proteste della Roma che non  ci sta.     L'Inter ce la fa, batte la Roma e può rilanciare le sue  residue ambizioni in un'annata altalenante e difficile. Mancini  spera di costruire la squadra del futuro insieme a Thohir e,  questa volta, il suo ottimismo è servito a dare fiducia e  carica a un gruppo comunque in crescita. Per la Roma momento  difficile, la classifica non si muove e le concorrenti  incalzano. Garcia non riesce a sbrogliare una difficile matassa  e rischia grosso: in palio c'e più dell'accesso alla Champions,  ci sono l'orgoglio e la dignità di una grande squadra. Otto  punti in sei partite sono davvero un magro bottino.

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