Mercoledì 18 Dicembre 2024

Champions, la Juve soffre ma resiste
Col Monaco 0-0: semifinale dopo 12 anni

MONTECARLO.  Allegri e la Juventus possono ancora sognare: grazie allo 0-0 di Montecarlo sono tra le prime quattro d'Europa. Per cosa si è visto nel Principato, qualche gradino i bianconeri lo devono ancora salire per sperare di fare lo sgambetto alle grandi.  Il Monaco ha fatto penare per quasi tutta la partita la Juve, costretta a difendersi e, anche se di Buffon parate ne ha fatte poche, i bianconeri sono stati sempre pressione. L'uscita di pugno di Buffon, nel finale, quasi al vertice dell'area di rigore, ha scacciato l'ultima paura. L'occasione migliore, tuttavia, l'hanno avuta proprio i bianconeri: al 90' una punizione di Pirlo ha scheggiato l'incrocio dei pali; era un tiro fuori della portata di Subasic. Sarebbe stata una beffa per il Monaco, recriminando ancora, questa volta per un intervento da sospetto rigore su Kondogbia. I monegaschi escono a testa altissima dopo una stagione di Champions da ricordare, sotto gli occhi del principe Alberto, di Deschamps e Trezeguet. Gli è mancato davvero solo il gol. La Juve invece entra nelle 'final four' e vede crescere il suo fatturato stagionale europeo che ora schizza verso i 100 milioni di euro. Comunque vada a finire, un'annata coi fiocchi, anche se l'appetito vuol mangiando ed i bianconeri saranno ora animati dalla voglia di fare lo sgambetto alle grandi. La Juve ha dovuto stringere i denti, costretta a restare molto indietro e nei primi 45' è riuscita a sbucare dalle parti di Subasic solo grazie alle palle recuperate da Tevez e Morata pressando i difensori. Non è andata meglio nei secondi 45', punizione di Pirlo a parte, anche se l'ingresso di Pereyra per un Vidal partito alla grande poi caduto in confusione e di Llorente bravo a tenere la palla ha fatto salire la sqaudra di Allegri verso la porta avversaria. Nello stadio 'Louis' II i tifosi monegaschi avevano invitato i biancorossi di Jardim ad un'altra impresa: "Ecrivez l'historie" (scrivete la storia). Il Monaco ci ha provato, orchestrato da un lucidissimo Moutinho. D'altronde, che fosse tutt'altro che una passerella nel Principato lo si è capito dopo 45", quando Chiellini, scivolato ancora una volta, ha schiaffeggiato la palla con la mano per fermare l'avversario. Giallo e primo fremito per i tifosi bianconeri assiepati nella curva degli ospiti. Altro brivido l'ha fatto sentire Bernardo Silva: slalom fra quattro giocatori, salvataggio, non senza rischio, di Barzagli in angolo. Il bello dovevo ancora venire: Geoffrey Kondogbia, stessa annata di Pogba ed un talento molto simile ma non ancora del tutto espresso, dopo avere già provato due volte il gol, si è incuneato in area, stretto in sandwich da Chiellini ed Evra, ed è caduto a terra: per lo scozzese Collum niente fallo, ululati di disapprovazione nello stadio, ricordando il rigore concesso alla Juve otto giorni fa per un fallo risulttao poi, se pure di poco, fuori dai 16 metri. Ed i monegaschi hanno protestato anche per un pestone, a centrocampo, di Chiellini, già ammonito, a Moutinho: nulla di grave per l'arbitro, anche questa volta. Dopo l'intervallo, Jardim ha provato di nuovo la carta del vecchio Berbatov, il Monaco ha spinto ancora di più, la Juve ha fatto fatica a resistere alle folate del Monaco, Evra ha salvato sulla linea di porta, con Berbatov in agguato, Vidal ha rischiato di rovinare tutto con un incauto retropassaggio. In un modo o nell'altro la Juve ce l'ha fatta a resistere. Ed è tornata nelle semifinali di Champions 12 anni dopo.

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