Giovedì 19 Dicembre 2024

Roma frenata dal Torino, la Lazio
la sorpassa e vola al secondo posto

ROMA. La Lazio mette il segnalino, travolge l'Empoli conquistando l'ottava vittoria consecutiva e, soprattutto, approfitta dell'ennesimo 1-1 della Roma (in casa del Toro) per istallarsi al secondo posto della classifica. Una prodigiosa scalata, quella del gruppo Pioli, la maggiore della stagione. Mauri, Klose, Candreva e Anderson, cioè i micidiali quattro riferimenti offensivi che hanno fatto la fortuna della squadra di Lotito, firmano il poker con i toscani. La Roma mastica amaro: non capitalizza il vantaggio di Florenzi su rigore e scende a -1 in una giornata che, in attesa del posticipo Milan-Sampdoria, vede la resurrezione del Napoli in castigo, che abbatte una scialba Fiorentina rendendo ininfluente l'errore arbitrale sul gol fantasma di Higuain. Il Palermo strapazza in trasferta un'Udinese sempre più in crisi mentre in zona salvezza tre punti basilari per Chievo e Atalanta, a spese del Cesena e del Sassuolo. Nel trentesimo turno e con il primo caldo di stagione, la Lazio consuma con irrisoria facilità la pratica Empoli mostrando scioltezza, forza, schemi collaudati e capacità tecnica: l'apriscatole è il gregario Cavanda che se ne va spesso e volentieri sulla destra scodellando cross che vengono tradotti in gol di testa prima da Mauri e poi da Klose. L'Empoli viene macinato e a fine tempo Candreva si toglie lo sfizio di una giocata da fuori area che non dà scampo a Sepe. Il sigillo finale è di Anderson. La Roma senza riferimenti centrali stenta sempre a trovare il gol: assume l'iniziativa ma non sfonda. Passa in vantaggio nella ripresa con un rigore che De Rossi si conquista in area, steso da Moretti che protesta, e che Florenzi trasforma. Ma il Toro pareggia con Maxi Lopez, appena entrato, dopo un cross di Bruno Peres (i giallorossi sostengono che calcia oltre la linea) e un controllo pregevole di Vives. Poi alcune occasioni, tanti innesti infruttuosi e per la prima volta si ritrova a inseguire la Lazio. Il ritiro forzato, la rabbia accumulata fanno bene al Napoli che si riconcilia col pubblico e il presidente regolando una Fiorentina che Montella costruisce pensando all'impegno di giovedì in Ucraina. Mertens, già positivo con la Roma, con una giocata dai limiti dell'area fa secco Neto, poi Higuain non si accorge nemmeno di avere segnato un gol fantasma, ignorato dal gruppo arbitrale. Le immagini dimostrano che il rimbalzo è oltre la linea, l'arrivo della tecnologia eviterà polemiche in futuro. Hamsik e Callejon chiudono poi i giochi nella ripresa e i partenopei tornano a puntare all'Europa. Si acuisce la crisi dell'Udinese che si fa travolgere in casa dal Palermo con gol spettacolari di Lazaar, Rigoni e Chochev. Riduce le distanze di Di Natale ma per Stramaccioni sono tempi duri. Nella lotta retrocessione robusto passo in avanti del Chievo che vince a Cesena inguaiando i romagnoli e portandosi a 35 punti: decide il veterano Pellissier in chiusura in una giornata in cui un altro goleador di lungo corso, Denis, torna al gol dopo 9 turni e porta tre punti pesanti all'Atalanta. L'argentino raddoppia poi su rigore dopo il pari di Berardi. Nonostante le imprese del Parma, giustiziere della Juve, i giochi sembrano fatti, con Cesena e Cagliari che solo con una poderosa accelerata potranno recuperare uno scarto diventato notevole.

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