SHANGHAI. L'ennesimo trionfo di Lewis Hamilton e il ritorno alla noia in Formula 1, rotta a fine gara solo da un nuovo episodio da 'guerra fredda' in casa Mercedes. E' il film, dal finale inquietante per il botta e risposta tra Nico Rosberg (ancora secondo) e il compagno campione del mondo reo d'averlo ostacolato, uscito dalla pista di Shanghai. Gp di Cina dove la Ferrari si è confermata seconda forza del Mondiale con un Sebastian Vettel sul podio senza sbavature ed un Kimi Raikkonen fulminante in partenza e consistente in gara. Da dimenticare le Red Bull, molto lontane dalle Williams elette a terza forza, e ancora disastrose le McLaren che almeno riescono ad arrivare al traguardo in fila indiana dietro alla safety-car, entrata in pista a due giri dal termine dopo la sosta forzata della Toro Rosso di Verstappen sul rettilineo di fronte ai box. Una corsa che ha visto dal semaforo verde alla bandiera a scacchi il dominio assoluto di Hamilton, capace di tenere a distanza di sicurezza sia l'odiato compagno Rosberg sia le temute Ferrari di Vettel e Raikkonen. Rosse che nella prima parte del Gran Premio di Cina hanno dato l'impressione di potersi avvicinare alle Mercedes grazie all'ottimo feeling con le gomme soft, ma poi con il passaggio alle coperture medie il divario è aumentato e per la scuderia di Maranello non è rimasto che accontentarsi di una terza e quarta posizione che fanno ben sperare per il futuro del campionato. Ai box gli uomini in rosso hanno tentato di mettere pressione alle Stelle d'Argento diversificando la strategie di Vettel (pit-stop in anticipo) e Raikkonen (sosta ritardata), ma via via che la corsa andava avanti il gap con le Mercedes è aumentato. Divario su cui è scoccata la scintilla della polemica tra Rosberg ed Hamilton nella conferenza Fia post gara: il tedesco ha accusato il compagno d'aver tenuto volutamente un ritmo troppo basso nella prima parte del Gp consentendo alle Ferrari di avvicinarsi pericolosamente con il rischio di perdere la secondo posizione. Il campione del mondo è caduto dalle nuvole respingendo le accuse del compagno che ha deciso di rompere la tregua raggiunta lo scorso anno dopo una serie di scorrettezze reciproche a danno dell'immagine e del campionato costruttori tanto a cuore al colosso automobilistico tedesco. Un duello, per ora solo a parole, che potrebbe far comodo alla Ferrari pronta ad approfittare dei guai in famiglia della scuderia campione del mondo chiamata a gestire la nuova e delicata crisi tra i suoi piloti. Tornando alla pista, dietro alle vetture di testa le Williams di Massa e Bottas hanno corso da sole per il quinto e sesto posto lasciando il resto delle briciole a Sauber, Lotus e Red Bull con Ricciardo 'lasciato' molto presto dal compagno russo Kvjat ritiratosi con il motore Renault in fumo. Grottesca la gara delle McLaren motorizzate Honda doppiate e frustrate con Button e l'ex ferrarista Alonso a contendersi a suon di giri lenti la 15/a posizione. Alla fine l'ha spuntata lo spagnolo, 12/o solo grazie ad alcuni ritiri nel finale, costretto ad ammirare i sorrisi ai box Ferrari e il terzo podio consecutivo di Vettel, ieri suo acerrimo rivale e oggi già idolo indiscusso dei cuori ferraristi.