FIRENZE. Anche senza Pirlo, Pogba e, in extremis Tevez, la Juventus è riuscita a espugnare il Franchi superando la Fiorentina per 3-0 e conquistando così l'accesso alla finale di Coppa Italia. Un'impresa, come l'ha definita a caldo Massimiliano Allegri, che certifica la superiorità dei bianconeri a livello nazionale. È stato l'ex Matri, alla prima da titolare, dentro per sostituire l'asso argentino fermato da un infortunio muscolare, a sbloccare il match dopo appena 21', poi lo scatenato Pereyra ha raddoppiato poco prima dell'intervallo e quindi Bonucci, su corner di Marchisio, ha timbrato il 3-0 che di fatto ha spento i sogni della Fiorentina.
Allegri aveva detto di crederci e aveva ragione: anche con una squadra priva di molti titolari (durante il riscaldamento si è infortunato ai flessori pure Lichsteiner, al suo posto Padoin) il tecnico bianconero sapeva che la rimonta era possibile anche dopo la sconfitta per 2-1 subita contro i viola un mese fa a Torino. Unico neo: l'espulsione nel finale di Morata per un fallo da dietro su Diamanti che costerà allo spagnolo la finale. Una vera sciocchezza seppur sanzionata esageratamente dalla modesta direzione di Massa. Mancherà nella finale di giugno pure Marchisio, al rientro dopo l'infortunio al ginocchio che tanto ha fatto discutere in nazionale: il centrocampista, diffidato, è stato ammonito per un inutile battibecco con Gonzalo Rodriguez. La Fiorentina è uscita comunque fra gli applausi dei suoi tifosi che hanno continuato ad incitarla anche quando era sotto di tre gol. Ha però perso l'ennesima occasione la squadra viola: Diego e Andrea Della Valle in tribuna erano delusi come del resto tutti i tifosi, ma è anche vero che Montella e i suoi restano in corsa per l'Europa League e un piazzamento importante in campionato.
I viola hanno pagato l'assenza contemporanea dell'infortunato Pizarro e dello squalificato Badelj cosicchè il centrocampo ha sofferto da subito la verve di Pereyra e compagni: senza riuscire a far gioco la Fiorentina ha faticato a innescare le sue bocche di fuoco, da Gomez (sostituito a metà ripresa con Babacar) a Salah che pure aveva iniziato bene illudendo il popolo viola che potesse replicare le prodezze della semifinale d'andata, vinta dalla Fiorentina con una sua doppietta. All'egiziano è stato annullato un gol sullo 0-0 per una spinta a Padoin evidente, poi Chiellini e Bonucci lo hanno controllato senza troppi affanni. Anche a Gonzalo Rodriguez è stata annullata una rete al 37' del primo tempo, sullo 0-1, per fuorigioco. Ma è stata sempre la Juve a dominare in lungo e largo, come non era stato l'anno scorso quando sempre al Franchi i bianconeri eliminarono i viola dall'Europa League (una maledizione per Montella e i suoi) con una punizione di Pirlo che neutralizzò l'1-1 dell'andata. Stavolta non ci fosse stato Neto il punteggio avrebbe anche potuto essere più rotondo. Tre a zero, come a Dortmund contro il Borussia: miglior viatico in attesa della imminente sfida di Champions League con il Monaco non potrebbe esserci.
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