PALERMO. Pugni, calci e risse fra giocatori. Ma anche invasioni di campo e agguati. È un vero e proprio bollettino di guerra quello che arriva ogni domenica dai campi di calcio siciliani. E quanto accaduto domenica a Vittoria - una rissa scoppiata nell'intervallo del match di Eccellenza con il Paternò che ha mandato un giocatore etneo in ospedale - probabilmente non sarà neanche l'ultimo episodio di una stagione che ancora una volta vede la Sicilia primeggiare in negativo nel panorama calcistico dilettante nazionale.
Una lunga lista di episodi testimoniata da decine di giornate di squalifica che ogni settimana vengono comminate dagli organi di giustizia sportiva. Un fenomeno che sembra purtroppo inarrestabile, nonostante il Consiglio federale abbia deciso a inizio 2015 di inasprire le pene per i calciatori violenti. Un dato su tutti: secondo il report sulla passata stagione dell'Osservatorio violenza dell'Aia - che analizza gli episodi ai danni degli arbitri - in Italia si è registrata una media di un'aggressione al giorno (376 in tutto) nei confronti degli arbitri e la Sicilia è «maglia nera» con 98 casi (la seconda è la Calabria con 44). Di questi 98, ben 75 sono classificati come «gravi», 17 dei quali con prognosi. E a stagione ancora in corso, il conto attuale è arrivato a quota 95.
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