Lunedì 23 Dicembre 2024

Vazquez azzurro? No di Mancini, Iachini: sì se c’è legame

Il trequartista del Palermo Franco Vazquez, convocato da Conte

ROMA. "La nazionale italiana deve essere italiana". Roberto Mancini boccia l'apertura agli oriundi. Il ct Conte ha chiamato Vazquez e Eder per il doppio impegno con Bulgaria e Inghilterra. "Penso che un giocatore italiano meriti di giocare in nazionale, mentre chi non è nato in Italia, anche se ha dei parenti, credo non lo meriti. E' la mia opinione''. ''Se sono d'accordo con queste convocazioni? Non lo so, bisogna vedere. Io ho la mia idea, la nazionale italiana deve essere italiana - spiega -. La Germania ha vinto un Mondiale così? Ma i loro giocatori sono nati in Germania...'', conclude l'allenatore nerazzurro al suo arrivo all'Hotel Hilton di Fiumicino, per l'incontro arbitri-club di serie A. Ma in difesa della convocazione di Vazquez, in particolare, arriva il tecnico del Palermo Beppe Iachini. “Ha la mamma italiana, più di quello... Più italiano di lui...". Il tecnico si esprime così sulla convocazione azzurra del centrocampista di origine argentina, una delle novità proposte dal ct, Antonio Conte, per gli imminenti impegni della Nazionale. "Sarebbe giusto avere giocatori italiani in azzurro? Se uno sente un'appartenenza, sulla base di un legame affettivo o di una parentela, tanti discorsi in più servono a poco. Nel caso specifico, Vazquez ha la mamma italiana, padovana...". Iachini ha anche commentato le polemiche sollevate dal Napoli per il gol di Pinilla e in generale sugli errori arbitrali.  "Bisogna mettere gli arbitri nelle condizioni di lavorare nel modo migliore - ha affermato il tecnico -. Campionato falsato? Qualche errore può capitare, è successo anche noi. Si può sbagliare, come capita da sempre". Quanto al suo Palermo, vede il bicchiere ancora pieno nonostante il k.o. sul campo del Chievo: "I nostri piani sono più che perfetti: puntavamo a salvarci all'ultima giornata, siamo in posizione ottimale a 10 giornate dalla fine, dopo aver valorizzato anche diversi giovani". Una battuta sulle voci di mercato che da settimane accompagnano Paulo Dybala: "Molte parole, troppe... Speriamo finiscano". «Se è possibile chiamare gli oriundi, vuol dire che è possibile... I giovani di qui devono fare meglio di chi viene da fuori». Zdenek Zeman non sembra entusiasta per la presenza di oriundi in Nazionale. L'allenatore del Cagliari alterna risposte sibilline e sorrisi affrontando la questione del giorno a Fiumicino, dove è andato in scena l'incontro tra dirigenti, calciatori, allenatori e arbitri di Serie A. La convocazione di Vazquez e Eder in Azzurro ha riportato il tema in primo piano. «Se si convocano giocatori che non sono nati in un paese, lo si fa per migliorare. È un'opzione che è già stata valutata e si fa. Se uno gioca in una Nazionale, c'è nato, cresciuto, ha la mentalità del paese... È anche vero che c'è la globalizzazione e non si capisce più chi viene da dove....», aggiunge il boemo. L'apertura della Nazionale a giocatori nati all'estero, dice, può e deve diventare uno stimolo per i giovani italiani: «Chi cresce in un paese deve mettersi in mostra. Bisogna fare meglio di quelli che vengono da fuori».

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