ROMA. Un'altra notte da incubo per la Roma, un altro sogno infranto per la disperazione dei tifosi all'Olimpico. Doveva essere la serata del riscatto e invece al 21' la Fiorentina all'Olimpico vince già per 3-0 e conquista in anticipo i quarti dell'Europa League. Un po' come successo soltanto pochi mesi fa, in Champions contro il Bayern Monaco, che sembrava rivale alla portata e che invece poi asfaltò la squadra di Garcia: 7-1, con ben cinque gol in una mezzora del primo tempo. Stesso punteggio di un'altra notte maledetta, in quel caso della Roma di Spalletti, non davanti al pubblico amico ma nel teatro dei sogni dell'Old Trafford, tempio del Manchester United. La notte da incubo per antonomasia romanista rimane comunque quella di cui il 30 maggio 2014 è ricorso il trentennale. La Magica ebbe la chance di giocare la finale dell'allora Coppa dei Campioni in casa, ma contro il Liverpool fu campione d'Europa solo per 55 secondi, il tempo di passare da un rigore all'altro e poi disperarsi per gli errori di Bruno Conti e Ciccio Graziani, ipnotizzati da Grobbelaar. E' una delusione che non si è ancora spenta, come quella più recente della sconfitta nel 2010 contro la Sampdoria che è costata uno scudetto. Claudio Ranieri stava per coronare il sogno di condurre, lui testaccino doc, la squadra del cuore sul tetto d'Italia, invece anche allora un altro dolore: una doppietta di Pazzini dopo il gol iniziale di Totti, spezzò di nuovo i sogni dei tifosi giallorossi, regalando un altro scudetto all'Inter, che quell'anno fece il 'triplete'. L'immagine che rimane di quella partita è Philippe Mexes che piange in panchina, ripensando a quel tricolore ormai sfumato.