EDIMBURGO. La giovane Italia, nonostante le assenze e gli esordienti, sbanca 22-19 il tempio di Murrayfield, strappando di voglia e di carattere la vittoria sulla Scozia e fa esultare via twitter anche il premier Renzi: «Strepitosi gli azzurri, evitato il cucchiaio di legno». Orchestrata in campo da un capitan Parisse mai domo, la Nazionale ha sofferto e sbagliato molto, ma alla fine la sua tenacia è stata premiata e il digiuno nel Sei Nazioni è finito, così come il rischio di finire ancora una volta in fondo alla classifica del torneo, con zero successi. Ora, con in vista le due gare interne con Francia e Galles e con il morale sollevato dal ritorno alla vittoria, è lecito sperare in qualcosa in più ma quello che si è visto a Edimburgo non potrà bastare. L'apertura Haimona, sul quale insiste Jacques Brunel, è impreciso nel gioco al piede e nei calci, i trequarti Visentin e Bacchin hanno sentito l'emozione dell'esordio e la difesa non sempre ha lavorato al meglio. Da ricordare, a Murrayfield, le prestazioni di Parisse e Favaro in terza linea, quelle condite da meta di Venditti e Furno, il lavoro e il sacrificio di tutta la mischia. Una partita non bella, piena di errori da entrambe la parti, ma combattuta fino alla fine. Quando nel finale una pioggia battente si è aggiunta a pesare sulla fatica dei giocatori, l'Italia, incapace di segnare per tutta la ripresa, ha premuto sull'acceleratore schiacciando gli scozzesi sulle mura del loro castello, che alla fine sono crollate: all'80' l'arbitro ha concesso meta tecnica agli azzurri per collasso volontario della maul, e il sorpasso è stato completato dalla trasformazione di Allan prima del fischio finale. Una liberazione, un ritorno alla vittoria che mancava in Scozia dal 2007 e la sensazione di avere ancora qualcosa da dire in questo 2015 che porta ai Mondiali per i ragazzi di Brunel. Il loro merito è stato soprattutto quello di non affondare dopo un inizio disastroso, che aveva fatto temere un pomeriggio di passione per gli azzurri, sotto 10-0 dopo otto minuti per un calcio di Laidlaw e una meta di Bennet, trasformata dallo stesso capitano scozzese, frutto di un intercetto su avventato passaggio di Haimona. Sembrava notte fonda, ma una reazione d'orgoglio ha prodotto l'immediato riscatto di gruppo: dopo una touche la mischia ha guadagnato decine di metri con il sostegno via via di tutta la squadra e ha portato Furno a schiacciare in meta per il 10-5 al 10'. L'Italia è rimasta balbettante, incerta nei trequarti, imprecisa con Haimona, ma la Scozia - davvero forte solo in alcuni singoli come Laidlaw o il pilone Murray - non ne ha approfittato, portandosi al 16-8 grazie al piede del mediano dopo il primo sospirato centro dell'apertura azzurra. Ma è stato proprio da un altro errore di Haimona, una punizione calciata sul palo che è nata la meta di Venditti, lesto a recuperare la palla tornata in campo e a gettarsi oltre la linea. Dal centro dei pali Haimona non ha sbagliato, chiudendo sul 16-15. Il risultato è rimasto inchiodato così per quasi tutta la ripresa, la Scozia non ha mai sfondato la difesa italiana e ha fatto 19 con una punizione, troppo poco se Parisse e compagni avessero reagito, come poi è avvenuto. Non è certo «grande» Italia, ma la giovane Italia sembra promettente, pronta a costruirsi un futuro diverso.