MILANO. La Roma lascia le residue speranze di tenere testa alla Juve, almeno fino allo scontro diretto tra otto giorni, pareggiando 1-1 a Verona contro un'altra squadra in lotta per non retrocedere e scivolando a nove punti di lunghezza dalla Juventus capolista. Dal giorno del derby è il settimo pareggio in dieci gare, un andamento lento e goffo per una squadra involuta e sfiduciata che Garcia non riesce più a ravvivare. In attesa del posticipo di stasera Fiorentina-Torino e di domani, Napoli Sassuolo e Cagliari-Inter (martedì il recupero di Samp-Genoa), a trarre beneficio dal turno odierno sono Milan e Lazio.
I rossoneri si aggrappano a Bonaventura per superare in casa il Cesena (il 2-0 finale è di Pazzini su rigore) salvando la panchina a Inzaghi. La Lazio soffre ma ribalta la gara con il Palermo segnando il gol decisivo col solito Candreva, che poi si infortuna festeggiando. Tre punti rassicuranti e facile per il positivo Empoli che strapazza 3-0 un Chievo deludente. È una giornata che si sviluppa all'insegna del made in Italy: finora i giocatori italiani hanno segnato 10 dei 13 gol finora siglati. Ora la Roma comincia a guardarsi con preoccupazione alle spalle, visto che se il Napoli vince domani si porta a tre punti, ed è attesa da una settimana infernale: prima il ritorno insidioso di Europa League a Rotterdam e poi la sfida dell'Olimpico con la Juventus, che con la vittoria sull'Atalanta si è portata a +9. I giallorossi giocano la solita partita in sofferenza: il Verona assiste al possesso palla dei giallorossi con Ljajic e Gervinho a proporre sulle fasce, ma è capitan Totti a suonare la carica. Un suo tiro potente da fuori area prende terra e si insacca per il vantaggio. Ma il raddoppio non arriva e il Verona trova il pari con Jankovic e una doppia deviazione di Manolas e Keita. Ljajic fa tremare la traversa su punizione, poi nella ripresa lagara diventa più equilibrata e le occasioni capitano a entrambe le squadre. Esce Totti lamentandosi per la sostituzione, entra Doumbia che non combina nulla. La 'pareggitè è una malattia insidiosa e neanche a Verona Garcia trova l'antidoto giusto con una situazione che comincia a sfuggirgli di mano.
Il Milan gioca una gara caparbia e generosa e salva la panchina a Pippo Inzaghi: il tecnico prova la coppia Menez-Destro contro un Cesena meno concentrato rispetto al recente passato, ma a fare la differenza è Jack Bonaventura che prima trova un gol con un fendente angolato da fuori area, poi centra anche un palo. Non è la svolta, ma comunque ora per il tecnico c'è la possibilità di lavorare un pò più tranquillo. Partita di pura sofferenza anche per la Lazio che torva però la forza di ribaltare la situazione sfavorevole contro il solito Palermo effervescente di Iachini. Per la verità la Lazio le prova tutte per farsi del male: Mauricio regala la palla a Quaison che innesta Dybala per il 12/o centro stagionale. Poi De vrij e Radu provano a farsi autogol per la disperazione di Marchetti. Ci pensa Mauri a ristabilire le distanze in mischia su dormita palermitana, poi alla distanza i tre punti li porta Candreva con un'ottima conclusione.
Il successo più facile lo ottiene l'Empoli su un Chievo deludente: apre le marcature il promettente Rugani, poi chiude la pratica la vecchia quercia Maccarone con una pregevole doppietta. Per i toscani un passo forse decisivo sulla strada di una meritata salvezza. In attesa di definizione la situazione societaria del Parma, con la gara con l'Udinese rimandata.
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