GELA. La dura legge del calcio è difficile da accettare: non basta giocare bene, bisogna segnare per portare a casa la vittoria. Tutto questo è successo al Gela nella sfida interna contro l’Atletico Catania. Nonostante le innumerevoli palle gol capitate sui piedi dei giocatori in maglia biancazzurra, il Gela raccoglie poco, davvero poco, rispetto alla gran mole di gioco creata e agli errori sotto porta. Così, la squadra di casa esce dallo stadio “Vincenzo Presti” con le pive nel sacco e tanta amarezza per l’occasione mancata. Un misero punticino che serve a poco. L’Atletico Catania, dal canto suo, ha fatto la sua onesta partita sfiorando in almeno un paio di occasioni la rete che avrebbe gettato nello sconforto i giocatori di mister Brucculeri che per gran parte della partita hanno avuto il pallino del gioco. Mastica amaro il bomber Rosario Genova che almeno in tre occasioni ha avuto la palla del ko senza avere, tuttavia, la giusta lucidità e magari fortuna. Peccato per uno dei cannonieri del girone costretto ad uscire tra gli ingiusti fischi degli spettatori di casa. La cronaca della gara: Partenza vibrante del Gela che nei primi dieci minuti colleziona in serie azioni da gol ma senza fortuna. Ci provano Genova, poi Alma e ancora Vella a mettere la palla dentro ma la mira è sbagliata e quando è buona, c’è l’attento portiere Urso a salvare il risultato. Dopo dieci minuti di gioco comincia a piovere e questo non aiuta entrambe le squadre. ALTRE NOTIZIE SUL GIORNALE DI SICILIA IN EDICOLA OGGI