ROMA. Al decimo tentativo contro la 'sua' Roma Vincenzo Montella sfata il tabù e centra un doppio obiettivo: batte per la prima volta da tecnico la sua ex squadra e porta la Fiorentina in semifinale di Coppa Italia (2-0 il risultato finale). Soprattutto certifica quello che ormai è sotto gli occhi di tutti: la crisi dei vicecampioni d'Italia, incapaci di vincere ormai dall'Epifania (fatta eccezione con l'Empoli in Coppa e grazie all' 'aiutino'). A regalargli la soddisfazione è ancora una volta il redivivo Mario Gomez che quando vede giallorosso sembra rifiorire. Ci era riuscito un paio di settimane fa al Franchi, concede il bis - e che bis - nella fredda e piovosa notte dell'Olimpico, al termine di una gara non certo indimenticabile. Due gol che suonano più che altro come due schiaffi in faccia alla smarrita truppa giallorossa che ha avuto almeno il coraggio di andarsi a prendere le bordate di fischio al termine di 90' 'allarmantì. Merito di una Fiorentina operaia e gagliarda che dopo un primo tempo sonnacchioso è uscita allo scoperto e 'matatò l'undici giallorosso che adesso deve davvero preoccuparsi del futuro. Sorrisi invece a casa viola, orfani della freccia Cuadrado ma tonici e cinici al punto giusto. Hanno aspettato la Roma e l'hanno trafitta con due giocate d'autore che portano la firma di Badelj (il suo lancio per Pasqual in occasione della prima rete è degno del miglior Totti) e del redidivo tedesco (ma gran merito in entrambe le occasioni va a Pasqual) capace di segnare in 10 giorni tre reti ai giallorossi dopo un letargo lungo una vita. Roma e Fiorentina si ritrovano di fronte a distanza di pochi giorni dal campionato. Al Franchi era stato pareggio dopo una gara gagliarda, ma stavolta non c'era spazio per il segno X: si gioca una gara secca con il premio della semifinale contro la Juventus. Uno stimolo in più che però non si trasforma in volontà e spettacolo. Montella parte abbottonato, con il classico 3-5-2 flessibile e Diamanti dietro Gomez. Gli ingredienti (semifinale, Juve e incasso) ci sarebbero tutti, peccato però che gli attori latitino e se qualcuno, soprattutto in casa Roma dopo la 'pareggitè delle ultime uscite, sperava di vedere una squadra ritrovata è pregato di ripassare. Il motivo è presto spiegato, complice mercato, Coppa d'Africa e infortuni, che ha privato la Roma di ogni attaccante. Vedere Florenzi fare la prima punta fa un pò fatica, ma anche Montella ci mette del suo, con Babacar e Gilardino a scaldarsi in panchina e Gomez tornato nell'ombra (se mai ne era uscito). L'assenza di un uomo d'area penalizza i giallorossi ma ancora di più lo spettacolo: nel primo tempo la cronaca registra appena un tiro nella porta toscana deviato accidentalmente da Cole che Tatarusano sventa e null'altro. In questa impasse va da sè che il match si può sbloccare solo per un errore o una giocata d'autore. Cosa che accade al 20' quando Badelj con uno splendido lancio di 35 metri pesca Pasqual bravo a mettere al centro dove il redivivo Gomez beffa tutti. Lo schiaffo anzichè svegliare i giallorossi, li mette all'angolo e nemmeno l'ingresso di Pjanic per lo spento Paredes li smuove. Poi una volta sotto (20' st) butta nella mischia anche il neoacquisto Ibarbo che combina più lui in 20 minuti che tutto l'attacco nell'arco dei 90. Così, l'ex 'oggetto misterioso' tedesco decide di chiudere i conti con un'altra giocata d'autore, ancora una volta innescato dal redivivo Pasqual: controllo, difesa della palla su Astori e gol del definitivo 2-0 che regala la prima soddisfazione a Montella nel suo vecchio Olimpico e ai 500 tifosi che adesso potranno sognare la rivincita di Coppa contro la Juve, dopo l'amara eliminazione europea di un anno fa. La Roma, oltre a farsi un bell'esame di coscienza, dovrà sperare che gli infortunati guariscano il prima possibile e la Coppa d'Africa finisca presto.