VAIL. Primo nel supergigante e secondo nella discesa di Kitzbuehel, le ultime gare prima dei Mondiali di Vail/Beaver, il test assolutamente più affidabile per indicare lo stato di forma di un atleta. Se a questi risultati si aggiunge una sfilza di podi in tutto il resto della stagione, è senza dubbio Dominik Paris - Domme per gli amici - l'uomo di punta della squadra azzurra a questi Mondiali, quello che può andare a medaglia in ben due discipline. Una medaglia mondiale Paris del resto l'ha già vinta due anni fa, argento in discesa a Schladming. Oltre a Paris, l'azzurro di punta - nelle discipline veloci - è sempre Christof Innerhofer, uno che difficilmente sbaglia nelle grandi occasioni: tre medaglie ai Mondiali di Garmisch 2011 e due alle Olimpiadi di Sochi. Mentre nello slalom gigante uomini non c'è da farsi illusioni, è nello speciale che la squadra maschile ha poi un altro atleta da medaglia: è il trentino Stefano Gross, vincitore ad Adelboden, secondo a Wengen a Schladming. Gross è in grandissima forma e vuole regolare il conto con la sorte dopo il quarto posto e la medaglia persa per un soffio a Sochi 2014. Con lui, in netta crescita, c'è pure Giuliano Razzoli che, non dimentichiamolo, fu medaglia d'oro a Vancouver 2010, l'unica che l'Italia portò a casa in quelle Olimpiadi. Tra le donne nelle discipline veloci ci sono le sorelle Elena e Nadia Fanchini che sanno tirare fuori le unghie quando serve e lo hanno dimostrato già in altri mondiali. Con loro, ma solo in gigante mentre lo slalom speciale è il punto debole, anzi debolissimo, dell'Italia, c'è poi Federica Brignone: gran classe, gran grinta ed una enorme carica agonistica. Anche lei, già nel 2010, conquistò la medaglia di bronzo ai Mondiali di Garmisch 2011. L'Italia si presenta ai Mondiali di Vail /Beaver Creek come seconda nazione al mondo, una posizione assolutamente lusinghiera, alle spalle solo della superpotenza sciatoria Austria. La classifica per nazioni della coppa del mondo, infatti, vede al comando - come succede praticamente sempre - l'Austria con un totale di 7.103 punti tra uomini e donne. Ma subito dopo c'è l'Italia con 3.845 davanti agli Usa con 3.427. Quarta è la Svizzera con 3.426. La classifica si ottiene sommando i punti accumulati dai singoli atleti di ogni paese nelle 45 gare su 70 disputate sinora in coppa del mondo: si va dai 100 punti del vincitore all'uno del 30/o classificato. È decisamente nel settore maschile che 'Italia è più forte. Nella classifica generale individuale il miglior azzurro è Dominik Paris con il sesto posto e 603 punti. Al comando c'è l'austriaco Marcel Hirscher con 1.014. Per quanto riguarda le singole discipline uomini, in discesa il miglior azzurro è sempre Paris, secondo con 312 punti alle spalle del norvegese Kjetil Jansrud con 439. Per l'Italia c'è pure Werner Heel decimo con 123 punti. In supergigante il leader è sempre Jansrud con 316 punti e Paris è sempre i miglior azzurro, 2/o con 285. In gigante al comando c'è Hirscher con 460 punti ed il miglior italiano e Roberto Nani a quota nove con 113. In slalom speciale il migliore è il tedesco Felix Neureuther con 540 punti mentre l'azzurro Stefano Gross è 4/o con 384 e Giuliano Razzoli è 8/o con 190. Tra le donne la classifica generale individuale è guidata dalla slovena Tina Maze con 985 punti ma nessuna azzurra è tra le migliori dieci. In discesa donne al comando c'è Lindsey Vonn con 366 punti mentre Elena Fanchini è 7/a con 224. In supergigante al comando c'è sempre Vonn con 280 e nessuna azzurra tra le prime migliori dieci.In gigante guida la classifica l'austriaca Eva-Maria Brem con 270 punti e l'azzurra Federica Brignone è 7/a con 160. Infine, in slalom speciale è in testa la svedese Frida Hansdotter con 420 punti ma nessuna azzurra è tra le migliori dieci.