MARSALA. Il Marsala festeggia la Coppa Italia di Eccellenza un anno dopo la finale persa a Brolo ai rigori. Il Giarre si arrende con onore e rimpiange la scarsa vena caratteriale della prima ora di gioco. Ai vincitori il merito di aver imposto il proprio gioco dall'inizio e di aver trovato il doppio vantaggio, per poi rischiare solo nell'unico momento di maggior determinazione dell'avversario. Solo gli sprechi del Marsala (tre le limpide occasioni da rete fallite) hanno mantenuto il risultato in bilico sino al triplice fischio dell’arbitro Rinaldi che, nonostante alcune fasi di nervosismo, ha tenuto in pugno la gara con freddezza e lucidità. Già impegnato sul difficile fronte della salvezza, di fronte ad una squadra che partiva col vantaggio psicologico del primato in campionato e con un livello tecnico più avanzato, il Giarre ha pagato a caro prezzo un approccio di gara fiacco a livello caratteriale ma soprattutto una disattenzione difensiva nell'occasione del primo gol. Su un cross dalla trequarti di Genesio, il salto a vuoto di Cordima ha lasciato campo libero a Davide Testa che, all'altezza del vertice dell'area piccola, ha avuto tempo e modo di controllare la sfera per poi indirizzarla all'incrocio dei pali. Una traiettoria imprendibile per Nicotra, migliore in campo tra i suoi nel primo tempo. Un miracolo su un sinistro dal limite di Riccobono ed un pericolo sventato su un corner calciato in porta dal fantasista lilibetano ne sono stati la dimostrazione. Il portiere gialloblù nulla ha potuto in occasione di una conclusione dal limite di Testa che è valsa il raddoppio. ALTRE NOTIZIE NEL GIORNALE DI SICILIA IN EDICOLA