BUENOS AIRES. Si allunga la scia di sangue che spesso accompagna il rally più famoso, e pericoloso, al mondo: il motociclista polacco Michal Hernik, 39 anni, è morto nel corso della terza tappa di ieri, lunga 220 km, della Dakar in Argentina. A rendere noto il decesso del motociclista della Ktm - da lui battezzata 'Baby' - è stato l'organizzazione del rally. Il corpo di Hernik è stato trovato al km 206 tra San Juan e Chilecito, in un'area chiamata 'Cuesta de la Miranda', circa 1.200 km da Buenos Aires. Hernik aveva partecipato al rally di Marocco nel 2013 e a quello di Abu Dhabi l'anno scorso. Quella in corso in Argentina era per il centauro polacco la sua prima Dakar, nella quale si trovava all'84/a posizione della classifica generale.
A trovare il corpo a circa 300 metri dal percorso è stato uno degli elicotteri del soccorso medico. Le ragioni del decesso ancora non sono note, precisano i media argentini, che hanno subito dato grande spazio alla notizia: "terza tappa, prima vittima", affermano alcuni siti web, ricordando che la magistratura locale ha già aperto un'inchiesta. "Le circostanze nelle quali ha perso la vita non sono ancora state accertate", è stato precisato in un comunicato ufficiale, nel quale si sottolinea che sul corpo del motociclista "non c'erano tracce di un incidente".
L'ultimo segnale di Hernik è stata rilevata alle 14.37. L'organizzazione ha quindi fatto scattare la ricerca del piloto inviando nella zona un elicottero. Il corpo, trovato alle 16,03, si trovava riverso a 300 metri dalla strada della gara. La moto e il casco erano accanto al cadavere. Quella del pilota polacco nato a Cracovia è l'ennesima tragedia nella lunga storia della gara. Dal 2009, per motivi di sicurezza, legati ai pericoli ambientali lungo buona parte del territorio africano, la corsa si è trasferita in Sudamerica, pur mantenendo lo storico nome di Dakar. La gara continua ad appassionare in quanto unisce passione per i motori, senso dell'avventura estrema e del rischio. Oltre a coinvolgere ingenti interessi economici e ad avere spesso anche un elevato prezzo in termini di vite umane. Dalla prima edizione, nel 1978, i piloti vittime della Dakar sono 25: dal motociclista Patrick Dodin, che perse la vita nella prima edizione, fino all'incidente in cui rimase coinvolto l'anno scorso un altro motociclista, Eric Palante.
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