ABU DHABI. Rientro con sconfitta - e inizio di 2015 deludente, anche se non del tutto imprevisto - per Rafael Nadal, che tornava sui campi di gioco dopo oltre due mesi di assenza per l'appendicite che, ultimo di una serie di guai fisici accusati nel 2014, lo ha costretto a sottoporsi all' intervento chirurgico. Il 28enne fuoriclasse spagnolo, numero 3 del tennis mondiale, è stato battuto per 6-2 6-0 da Andy Murray, numero 6, nella prima semifinale del Mubadala World Tennis Championship, torneo-esibizione che si disputa sul veloce ad Abu Dhabi, da lui vinto nel 2010 e 2011.
Lo scozzese affronterà in finale il serbo Novak Djokovic, numero 1 del ranking, che ha liquidato per 6-1 6-2 lo svizzero Stanislas Wawrinka, numero 4, e domani punterà al poker, dopo tre edizioni vinte di fila. Contro un Murray preciso, potente e concentrato, che ha sfoggiato il meglio del suo repertorio, Nadal è apparso lontano dalla forma migliore. Ha fallito otto palle break nel secondo set e, a conferma della preparazione ancora carente, ha perso quasi tutti gli scambi prolungati. «Il punteggio è troppo duro: ho avuto un sacco di chance per rendere il risultato meno severo. Devo migliorare, mi sembra ovvio, ed ho intenzione di farlo. Questo match mi aiuterà e la sconfitta non mi preoccupa troppo», ha commentato Rafa.
Del resto, non giocava un match ufficiale dal 24 ottobre scorso, quando, già sofferente per l' appendicite e sotto antibiotici, era stato sconfitto dal croato Borna Coric nei quarti di finale a Basilea. Poi l'operazione, il 3 novembre a Barcellona, la convalescenza e, a inizio dicembre, la ripresa degli allenamenti, al termine di un anno travagliato, che lo ha visto in luglio cedere di nuovo a Djokovic, dopo nove mesi, lo scettro di re del tennis mondiale. La detronizzazione avveniva dopo Wimbledon, il torneo Slam vinto dal serbo e dove il maiorchino era uscito a sorpresa negli ottavi per mano del 19enne australiano Nick Kyrgios. Poi, ad aggiungersi ai problemi alla schiena manifestatisi nella prima parte dell'anno, un infortunio al polso lo ha bloccato sino a fine settembre, quando è tornato in campo a Pechino.
Da allora, in un mese e in tre tornei, quattro match vinti e tre persi, un bilancio inimmaginabile per un conquistatore di 14 titoli Slam. Oggi, comunque, l'importante era tornare in gara e saggiare la condizione, non ci si poteva ragionevolmente aspettare un grosso exploit dopo il lungo stop. Niente finale contro Djokovic, dunque, ma Rafa sarà di nuovo in campo domani, nella 'finalinà per il terzo posto contro Wawrinka. E sarà un altro importante test in vista degli appuntamenti che più contano: lunedì il mancino di Manacor sarà chiamato a difendere il titolo nel torneo Atp 250 di Doha. Poi, dal 19 gennaio, gli Open d'Australia, primo Slam della stagione, che Rafa ha vinto una sola volta, nel 2009.
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