ROMA. Che non si amassero era cosa risaputa, ma la guerra strisciante tra Luca Cordero di Montezemolo e Sergio Marchionne negli ultimi giorni ha perso il consueto 'aplomb' per assumere i contorni del botta e risposta, dell'affondo polemico e della controreplica velenosa. Un vis-a-vis che negli ultimi tre mesi è diventato via via sempre più diretto, fino a trasformarsi - come dimostrano le ultime 24 ore - in un vero e proprio strappo tra chi è stato il Re di Maranello per quasi un quarto di secolo e chi ne ha preso le redini, dopo avergliele strappate di mano. Caro Marchionne, non intendo raccogliere provocazioni, ma il lavoro mio e quello di chi ha vinto sui circuiti e sui mercati con la Ferrari meritano rispetto, l'irata replica dell'ex presidente del Cavallino, interpellato dall'Ansa, alle frasi dell'a.d. di Fca sul «disastro Ferrari 2014» e sulle «scelte sbagliate» che faranno partire la Rossa «indietro» nella prossima stagione. Un botta e risposta consumato a colpi di fioretto, dopo le accuse, senza destinatari, lanciate dall'uomo forte di Torino, a cui ha replicato - anche in questo caso senza nome e cognome - Luca di Montezemolo, silurato da Marchionne all'indomani del disastroso week end monzese e che proprio in questi giorni era stato stoppato - si sussurra, proprio dal nuovo capo della Ferrari - nella corsa a diventare il nuovo presidente della F1 Group, la società che detiene i diritti del Circus. Così, il brindisi, per la verità poco natalizio consumatosi a Fiorano per il consueti auguri di Natale con i giornalisti di F1, ha fatto riaffiorare le antiche ruggini e portato alla luce il dissidio tra il salvatore della Fiat e il risanatore della Ferrari. «Mi sono ripromesso di non fare polemiche per il profondo amore che nutro per la Ferrari, per il rispetto che merita chi vi lavora oggi e chi vi ha lavorato e vinto sui mercati e sui circuiti di gara - le parole dell'attuale n.1 di Alitalia - In queste settimane ho assistito però ad esternazioni reiterate, gratuite ed in alcuni casi non rispondenti alla realtà dei fatti. Non intendo raccogliere tali provocazioni. I successi sportivi, superiori a quelli conseguiti da qualunque altra squadra, la forza ed il prestigio raggiunto dal brand nel mondo ed i risultati economico-finanziari che sono stati fondamentali per il Gruppo FCA e che quest'anno saranno i migliori nella storia dell'Azienda, parlano da soli. Confido davvero - aggiunge Montezemolo con una chiusura ispirata alla pacificazione delle festività - che il Natale rassereni gli animi e porti a tutti i consigli migliori». In attesa magari di una controreplica, natalizia o meno, dopo la reprimenda di ieri: «Il 2014 è stato un disastro. Da dimenticare», aveva detto Marchionne che poi era andato ancora più duro: «Siamo partiti tardi con la macchina del 2015 per scelte strategiche fatte da altre persone che adesso non necessariamente condivido. Hanno avuto come conseguenza un'enfasi sul risanamento della vettura 2014 e, ovviamente, l'abbandono di alcune scelte che si dovevano mandare avanti per il 2015. Considerando com'è andata a finire il 2014, non hanno dato grandi risultati. Il 2015 sarà un anno difficile».