FIRENZE. Dopo aver acciuffato il derby negli ultimi secondi dell'ultimo minuto di recupero la Juventus frena a Firenze dove non va oltre lo 0-0 (risultato che non fa una piega). Così la Roma, impegnata oggi con il Sassuolo, avrà la possibilità di avvicinare i bianconeri in caso di vittoria. Non è stata una bella partita, Neto e Buffon hanno fatto una sola vera parata a testa (il primo su Evra, il secondo su Cuadrado, entrambe nella ripresa) anche se intensa e combattuta come da tradizione. È stato un duello fra squadre che iniziano a sentire il peso di una prima fase di stagione impegnativa. E non è un caso che Allegri, meno punzecchiato dai tifosi viola rispetto a Conte che con la sua adrenalina e il suo temperamento vivacizzava ancor più questa sfida, abbia deciso in previsione del match decisivo di Champions martedì con l'Atletico Madrid di apportare stasera più di una modifica: dal modulo (adottato il 3-5-2 caro al predecessore) agli uomini. Tevez e Marchisio hanno iniziato in panchina ed è stato rilanciato il giovane Conan che fin qui aveva giocato titolare solo alla prima di campionato, con il Chievo. È una Juve che, come fatto vedere domenica contro il Toro, mostra qualche flessione, specie in fase di impostazione (Pirlo, determinante nel derby, non ha acceso e non si è acceso) e soprattutto offensiva. La Juve è arrivata al tiro pochissimo. E ciò anche quando al 16' della ripresa è entrato Tevez per il giovane collega francese. Merito, sia chiaro, anche di una Fiorentina accorta e concentrata che nel ritorno alla difesa a tre sembra aver trovato un suo equilibrio come conferma il terzo risultato utile consecutivo in campionato. Dopo le vittorie in trasferta sul Verona e il Cagliari Montella ha confermato la stessa formazione anche se Mario Gomez, fra i più attesi dopo il ritorno al gol domenica scorsa, ha deluso facendosi notare più per il salvataggio nel primo tempo sull'inzuccata di Llorente e per le proteste dopo un contatto in area con Chiellini che per qualche pericolo creato in area bianconera. Dopo la pioggia di fischi sul presidente Agnelli, il ds Paratici e Nedved che hanno voluto fare mezzo giro di campo per seguire il riscaldamento della loro squadra, dopo la coreografia ad effetto in curva Fiesole con migliaia di bandierine bianche, rosse e viola, tra gli applausi di Hamrin e Pepito Rossi (grande protagonista della rimonta sulla Juve di un anno fa con una tripletta) la gara è subito entrata nel vivo seppur giocata a strappi: quando la Fiorentina attaccava la Juve arretrava tutta, quando i bianconeri avanzavano i viola si rintanavano nella loro metà campo. Entrambe le squadre insomma prediligevano un atteggiamento guardingo ad uno più sparagnino. Comunque non mancava qualche fiammata mentre Rizzoli si beccava i fischi a ogni decisione: il bolide di Cuadrado deviato da Bonucci bravo nella ripresa anche su Gomez prima della sostituzione, l'affondo di Pogba neutralizzato da Gonzalo Rodriguez, le proteste di Tevez per un presunto tocco di mano in area viola nei minuti di recupero. Alla fine è 0-0 e in fondo è giusto così.