LONDRA. Continua immacolato il percorso di Roger Federer, che dopo aver rifilato due set a zero a Milos Raonic ha fornito lo stesso trattamento a Kei Nishikori. Il giapponese ha potuto fare poco, qualche buona soluzione però troppo centellinata nell'arco dell'incontro. 6-3 6-2 il punteggio finale per il n.2 del mondo, che mantiene salda la leadership del gruppo B ed attende ora l'esito della sfida tra Andy Murray e Milos Raonic: in caso di successo per il canadese, o di vittoria in tre set per lo scozzes, eavrebbe già il pass per le semifinali. Era importante oggi che il livello di gioco si alzasse dopo la negativa giornata di ieri ma, forse, ci sarà bisogno ancora di attendere. Quella odierna poteva essere una partita intrigante e non solo perché entrambi avevano ottenuto un successo all'esordio ma anche per la bontà del gioco del giapponese, con un continuo anticipo sulla palla che, con il giusto "timing", sapeva creare grandi difficoltà all'elvetico che spesso aveva sofferto il suo rivale rimediando anche due sconfitte in altrettanti Master 1000. Oggi, però, dopo un'intrigante fase iniziale con occasioni da ambo i lati, Federer ha progressivamente preso il comando del gioco. Per Nishikori, con il passare dei punti, è lievitato anche il numero degli errori. Con il suo dritto non faceva troppa differenza: non riusciva ad aprirsi a sufficienza il campo ed avrebbe avuto bisogno di una spinta che oggi non riusciva a trovare. Il trattamento ricevuto al polso a bordo campo durante la pausa tra primo e secondo parziale, probabilmente, raccontava di una qualche noia fisica che in parte lo limitava. Niente di troppo grave comuqnue, o almeno così è sembrato. Solo qualche noia nel momento di chiudere il movimento della racchetta con il polso che non reagiva come voleva. Così quando non era aiutato dalla mano sinistra poteva perdere le misure del colpo e mancare opportunità come ad inizio match sulla palla break per il possibile 2-1. Due minuti dopo e Federer operava il primo break che dava il via alla sua fuga. Nishikori nonostante la buona volontà e qualche tentativo di rimanere a galla ad inizio del secondo parziale era sempre succube dell'avversario, che ben presto ha allungato in maniera definitiva verso la vittoria.