ROMA. Dalle parole ai fatti, targati Nico Rosberg. Alla vigilia del Gran Premio il tedesco della Mercedes aveva assicurato di credere ancora al Mondiale ed ha Interlagos ha trasformato in realtà i suoi propositi battendo d'un soffio il compagno e leader del campionato Hamilton portandosi a -17 punti di distacco ad una gara dalla fine della stagione, ad Abu Dhabi dove saranno assegnati doppi punti.
A tradire l'inglese della Stella d'Argento, oltre alla regolarità del rivale in casa, un fatale testa coda a circa metà gara. Ferrari lontane dal podio ma protagoniste di una bella quanto insolita sfida per il sesto posto a pochi giri dal termine.
Alla fine la spunta Fernando Alonso, mentre Kimi Raikkonen chiude al settimo posto. È festa per l'ex di Maranello Felipe Massa che al traguardo è terzo ma su podio è portato in trionfo dai suoi tifosi come se avesse vinto. Partenza regolare nel Gran Premio di Formula 1 del Brasile con la Mercedes di Rosberg, che scattava dalla pole, subito al comando. Dietro al tedesco il compagno di scuderia e leader del Mondiale Lewis Hamilton e la Williams di Felipe Massa.
Guadagna una posizione la Ferrari di Alonso, settima, grazie ad un errore di Vettel, mentre dopo il semaforo verde scala dalla decima all'undicesima posizione la Rossa di Raikkonen. Passano pochi giri e Massa decide di cambiare le gomme: il brasiliano, penalizzato di 5' per aver superarto i limiti di velocità nella corsia dei box, viene seguito dalle Mercedes che a loro volta decidono di sostituire le gomme.
Al ritorno in pista delle vetture di testa la situazione resta immutata con Rosberg in testa ma di un soffio su Hamilton. Si va avanti così con qualche scaramuccia nelle retrovie fino al secondo pit-stop, con Hamilton che rischia grosso al giro 29 con uno spettacolare testacoda: l'inglese va fuori pista ma riesce miracolosamente a rientrare passando sulla via di fuga in asfalto e perdendo 6-7 secondi su Rosberg che vede così spalancate le porte della vittoria. Altra penalità in gara.
Questa volta viene inflitta alla Force India di Perez, anche lui reo di aver superato il limite nella pit-lane. A circa metà Gp e con due pit-stop alle spalle, la Mercedes di Rosberg è sempre al comando davanti al compagno Hamilton ed alla Williams di Massa, più staccata.
In quinta posizione la Red Bull di Vettel dietro ad una bella McLaren, quella guidata da Button, mentre la Ferrari di Alonso è settima e quella di Raikkonen nona dopo il ritiro della Red Bull di Ricciardo per problemi meccanici. Al giro 45 qualche soddisfazione per i ferraristi con Alonso che si prende di forza la sesta posizione sulla McLaren di Magnussen (probabilmente la stessa vettura che lo spagnolo guiderà nel 2015) e si lancia all'inseguimento di Vettel, il pilota che al 99% lo sostituirà a Maranello dal prossimo anno. A 20 tornate dal termine è l'ora del terzo e ultimo pit-stop, comincia la Mercedes di Rosberg e via via tutte le altre. Al rientro in pista la Stella d'Argento di Hamilton si mette sugli scarichi del compagno di squadra con l'intenzione di ripetere il sorpasso visto ad Austin nella gara precedente. Dietro bella sfida per la quarta posizione tra Button, Vettel e Raikkonen che prova ad andare fino in fondo con solo due soste. A sei giri dalla fine il finlandese si ritrova a difendere la sesta posizione sul compagno di squadra Alonso. I due ferraristi non si fanno complimenti, alla fine lo spagnolo con gomme più fresche riesce a passare Raikkonen sul dritto. Davanti Hamilton ce la mette tutta ma Rosberg è perfetto conquistando la possibilità di giocarsela fino in fondo ad Abu Dhabi. L'inglese della Mercedes, con l'amaro in bocca per il pericoloso errore commesso, potrà consolarsi con il casco ricevuto dalla famiglia di Ayrton Senna per commemorare i 20 anni dalla morte dell'indimenticato campione brasiliano.
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