TA'QALI. Un gol di Pellè per festeggiare l'esordio personale, a Malta, dà ad Antonio Conte la quarta vittoria di fila e il primato a punteggio pieno come la Croazia nel girone di qualificazione a Euro 2016. Ma forse regala al ct anche qualche dubbio. Stavolta non c'è da recriminare contro la mancanza di cattiveria sottoporta: contro la nazionale maltese sulla difensiva ma disposta a giocare, le occasioni da gol azzurre sono state poche e quasi sempre su calcio piazzato.
In attesa dello scontro diretto del 16 novembre a Milano contro la Croazia, l'impressione e' che il meccanismo di gioco di Conte si sia inceppato. Verratti ha mancato l'occasione per convincere di poter essere già ora l'erede di Pirlo, Pellè gol a parte è apparso tutt'altra cosa rispetto pure a Zaza. Florenzi come interno gira a vuoto, Candreva e' incappato in una serata no. Troppi uomini fuori posto o fuori serata, forse. Di fatto l'Italia è stata lenta al limite della noia, forse ingannata dal fatto di poter controllare sempre la partita. Ma non aver chiuso i conti nonostante la superiorità numerica per 45' interi, dal rosso a Mifsud a quello a Bonucci, e' anch'esso un passo indietro nella personalità. Come per tutto il resto nel gioco: l'immagine e' la melina difensiva finale, a tutela dell'1-0 prezioso sì, ma di certo non entusiasmante.
Conte dà come previsto una giornata di riposo a Pirlo e concede le chiavi del centrocampo azzurro a Verratti. La curiosità è però tutta per Graziano Pellè, centravanti d'esportazione al suo esordio assoluto dal 1' in azzurro a 29. Fa coppia con Immobile e ripagherà della fiducia Conte, molto di più di quanto non faccia la squadra con la sua prestazione. Contro il 3-5-2 difensivo di Ghedin - ma niente a che vedere col catenaccio degli azeri venerdì a Palermo - Candreva e Pasqual gettati nella mischia non trovano sbocchi sulle fasce. Verratti non si vede per una ventina di minuti, nonostante la marcatura di Schembri a uomo sia molto meno asfissiante di quanto fu due anni fa su Pirlo. Darmian schierato sulla linea a tre e' molto cauto, dall'altra parte invece Chiellini spinge. Il paradosso e' che il portatore di palla tra gli azzurri e' quasi sempre lui.
L'inizio è lento, come i tiri iniziali di Immobile e Florenzi (più una svirgolata che altro, al 2'): il ritmo lo danno le note della banda del tifo maltese che intona tra l'altro 'Osteria numero...', e quasi sembra che l'Italia si adegui a un clima casareccio. Così il primo pericolo vero lo crea il maltese Failla, al 15': il suo destro al volo dal limite e' però largo. Passano tre minuti e anche l'Italia si scuote, come la traversa colpita da Pellè su angolo. Sulla giocata immediatamente successiva, ancora palo ma stavolta esterno e a colpirlo e' la girata di testa di Chiellini. Qualcosa gira, Marchisio impegna Hogg al 21' su sponda di Pellè, ma e' al 23' che il risultato si sblocca: gol dell'esordiente, proprio lui, Pellè ha l'istinto giusto sottoporta quando Hogg salva sulla linea l'inzuccata di Bonucci. Si sblocca il risultato, non l'Italia. Neppure quando l'arbitro Hategan estrae un rosso severo per il capitano maltese Mifsud, colpevole di un'entrata plateale su Florenzi. E' solo il 27', l'inferiorità numerica libera Verratti dalla marcatura perchè Schembri deve anche un po' fare la punta; ma il vantaggio psicologico sembra addirittura di Malta, che pure in 10 riparte spesso su palle rubate. L'Italia inventa una bella azione solo nel finale, lancio di Verratti e taglio di Candreva il cui stop a seguire e' frenato in angolo.
Si ricomincia da dove era finita la prima metà, l'azione identica al 1' della ripresa si chiude con un destro di Candreva che scheggia la traversa. Sull'inerzia di una partita in cui Malta può metterci solo buona volontà, la palla buona per il raddoppio all'8' capita sulla testa di Immobile, pescato da Verratti dopo un bel numero, ma la schiacciata è debole e Hogg blocca. Conte toglie Florenzi, spaesato per tutta la partita, e mette Aquilani, poi comincia a spazientirsi con Pellè, il cui unico numero a parte l'opportunismo del gol sembra essere la sponda. Al momento di riassestare il reparto, tuttavia, Conte preferisce non rinunciare alla sua fisicità e fa entrare Giovinco per Immobile. E' il 20', e il piccolo attaccante Juve prova subito a mettersi in luce con un sinistro, alto. Ci riprova ancora una manciata di minuti dopo, con un sinistro rapido in area stavolta rasoterra ma deviato in angolo. Dall'altra parte e' Failla a impegnare Buffon con un tiro da fuori. La capacità di saltare l'uomo di Giovinco e' l'unica chance azzurra, ci si mette però un errore di Chiellini su Schembri a costringere Bonucci alla spinta da dietro, e l'arbitro romano al rosso, a 28': parità ristabilita nel numero di giocatori. Subito dopo Giovinco impegna Hogg di pugno per l'angolo e Conte deve far uscire Pellè per mettere un difensore, Ogbonna. Malta ci crede e alza Failla sulla linea di attacco, a fianco di Schembri, ma di spazi davanti l'Italia non ne trova. Meriterebbe il gol solo Giovinco, sfuggito in contropiede allo scadere nei minuti in cui l'Italia tiene solo palla in difesa, ma lo ferma la base del palo. Il raddoppio sarebbe stato troppo, per l'Italia e anche per la debole Malta.
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