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Federer immenso a Shangai: vince l'ottantunesimo torneo in carriera

Lo svizzero ha battuto nella finale in Cina il francese Gilles Simon in due set: 7-6 7-6 il risultato.

SHANGAI. Altro che viale del tramonto. A 33 anni suonati, Roger Federer dà l'ennesima dimostrazione di classe, forza e determinazione conquistando l'81/o titolo di una lunga e prestigiosissima carriera, il 23/o in un torneo Masters 1000 (i più importanti dopo gli Slam, di cui, con 17, detiene il record). Lo fa sconfiggendo a Shanghai, per 7-6 (1) 7-6 (2), il francese Gilles Simon, numero 29 del ranking; che peraltro, come testimoniano i due set vinti al tiebreak, gli ha dato filo da torcere. Ma contro King Roger - che con il successo sul cemento di Shanghai ha colmato una delle sue poche lacune (era arrivato in finale nel 2010, cedendo allo scozzese Andy Murray) - oggi non c'era niente da fare: e il 29enne nizzardo, reduce peraltro da un torneo brillante, gli si è dovuto arrendere, per la quinta volta consecutiva in sette sfide.  È stato un match appassionante, tirato, di un'ora e 53'. Andato sotto per 5-3, il fuoriclasse di Basilea ha rimontato, grazie anche agli errori di Simon, e si è aggiudicato il tie break, dopo aver salvato due set point.

Nella seconda frazione, senza break, Federer ha conquistato 11 degli ultimi 13 punti, concludendo felicemente l'incontro.  La vera finale, del resto, era stata ieri, con la 36/a puntata di una saga infinita che ha illuminato negli ultimi anni la scena del tennis planetario: la sfida Federer-Djokovic. E, per la 19/a volta, aveva vinto Roger, interrompendo la striscia positiva di 28 match del serbo, n. 1 mondiale, sul suolo cinese (l'ultima sconfitta gli era stata inflitta proprio dallo svizzero, in semifinale a Shanghai nel 2010). Contro Nole, campione in carica (oltre che nel 2012) e che una settimana prima aveva vinto il quinto titolo a Pechino, Federer, con un doppio 6-4, ha prevalso per la terza volta in cinque match nel 2014, dopo le semifinali di Dubai e Montecarlo (Djokovic si è imposto invece in finale a Indian Wells e Wimbledon).  Con il quarto titolo del 2014 dopo Dubai, Halle e Cincinnati (altro Masters 1000), Gentleman Roger si avvia a concludere una stagione che, dopo un 2013 deludente, lo ha visto in grande  ripresa, pur senza regalargli uno Slam. E domani salirà un gradino nella classifica di cui in passato ha occupato la vetta per 302 settimane (più di chiunque altro), sostituendo al 2/o posto lo spagnolo Rafa Nadal.

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