MILANO. Cinque tappe di montagna, sette per velocisti, il ritorno della cima del Mortirolo, una cronometro di ben 266 chilometri e spostamenti ridotti al minimo. Sono alcune delle novità del Giro d'Italia 2015, disegnato dagli organizzatori con l'obiettivo di consentire a chi punta al successo di arrivare a Milano con le gambe per poter tentare un paio di mesi più tardi l'assalto anche al Tour de France.
Dopo la presentazione al Palazzo del ghiaccio di Milano, le intenzioni dell'organizzatore Rcs e le ambizioni dei ciclisti saranno messe alla prova dalla strada a partire dal 9 maggio, con l'epilogo della cronosquadre lungo la pista ciclabile da San Lorenzo al Mare fino a Sanremo. Dopo le prime quattro tappe in Liguria, c'è il primo di sette arrivi in salita, all'Abetone. Lungo gli Appennini la carovana arriverà (nona tappa) a San Giorgio del Sannio, in Campania, il traguardo più a sud di questo Giro, prima di fermarsi per il primo di due giorni di riposo.
Si riparte da Civitanova Marche, e prima delle grandi salite c'è spazio per la Forlì-Imola (11ma tappa) che si chiude con tre giri dell'autodromo, e per l'unica cronometro individuale da Treviso a Valdobbiadene, che può fare una certa selezione. Poi le Alpi: nella 16ma tappa, da Pinzolo ad Aprica, spiccano i 1.854 metri di quota del Passo del Mortirolo, Montagna Pantani di questa edizione.
La 17ma e 18ma tappa sconfinano in Svizzera, mentre la penultima frazione, da Saint Vincent a Sestriere, raggiungerà i 2.178 metri d'altezza al Colle delle Finestre, Cima Coppi del Giro 2015. Infine la passerella da Torino, città europea dello sport per il 2015, e Milano (reinserita dopo tre anni di assenza), che avrà da poco inaugurato l'Expo. Quel traguardo è già nei pensieri di Alberto Contador, stuzzicato dalla doppietta Giro-Tour.
"Ci voglio provare. Sarà un Giro duro, con tanti arrivi in salita e pendenze forti", nota lo spagnolo, che con l'Italia ha un legame speciale ("Per strada mi chiamano con tanti soprannomi che nemmeno i miei amici, Albertino, Conta...") e potrà contare su un gregario come Ivan Basso. "Sono felice e orgoglioso di far parte del progetto della Tinkoff", assicura Basso, a cui è inutile domandare un commento sul nuovo Giro. "L'ho vinto due volte - spiega il varesino -, è la mia gara del cuore, per me è sempre bello".
Sulla carta i 3.481,8 chilometri piacciono a Fabio Aru, terzo nell'ultima corsa rosa. "Sarà spettacolare, ancor di più se verrà Nibali. C'è un giusto mix di salite e crono, ho già provato il Colle delle Finestre e mi piace", assicura il sardo, che si prepara a una serie di allenamenti in galleria del vento prima di andare in vacanza, non parla dei casi di doping dell'Astana (il suo team), punta a migliorare il terzo posto dell'anno scorso, ma non si illude di poter puntare alla doppietta con il Tour: "Ci può pensare chi ha un fisico già maturo".
Fra le novità c'è anche una gran fondo per amatori (domenica 24 maggio) lungo le strade del Giro, con partenza e arrivo da Aprica e l'ascesa del mitico Mortirolo. Con Diverse iniziative sarà ricordato Alfredo Martini, l'ex ct scomparso nei mesi scorsi, e intanto la presentazione del Giro è stata l'occasione di un'ovazione per Cadel Evans, che ieri ha chiuso la carriera agonistica al Giro di Lombardia. "Il prossimo Giro d'Italia è più umano - sorride l'australiano -, mi spiace non correrlo".
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