ROMA. Buon compleanno Capitano, da parte di tutta la squadra. Nel giorno in cui la capitale celebra il 38/o anniversario del suo uomo simbolo, anzi autentica bandiera, i compagni non potevano che regalare a Francesco Totti, in campo dall' 1' ma non fra i migliori, un successo che è il quinto consecutivo e vale il primato in classifica a quota 15 punti, in attesa dello scontro diretto con la Juve (impegnata stasera a Bergamo) che sarà la partitissima del prossimo turno.
E a dare ancora più risultato all'impresa giallorossa è arrivato un gol, quello del 2-0, di Destro che è proprio il caso di definire "alla Maradona", con un tiro da più di 40 metri che ha ricordato quello che tanti anni fa segnò, proprio al Verona, il fenomenale argentino. A regalare la vittoria a Totti, e a un pubblico alla fine impazzito di gioia, sono stati Florenzi e appunto Destro, autori con due prodezze personali di altrettante reti che hanno fissato il punteggio di un match che per la Roma si stava mettendo male, nel senso che sull'Olimpico aleggiava una certa paura dello 0-0. E, anzi, quando è entrato Toni (applaudito da tutto il pubblico) c'è stato anche un certo timore che potesse arrivare la beffa del gol dell'ex, come accaduto pochi mesi, in questo stesso stadio, contro la Juve e a opera di Osvaldo.
Invece a sbloccare il punteggio ha pensato quell' ex raccattapalle romanista al quale il padre ripeteva "pensa quando un giorno a Totti passerai il pallone con i piedi anzichè con le mani". Pochi anni dopo quel sogno si è avverato, Florenzi è ancora una volta match-winner e anche se questa volta non c'era nonna Aurora da abbracciare, l'influsso benefico di quel gesto continua, trasformandosi in un 'altra pennellata calcistica, la 'fucilata' di destro con cui, intervenendo su un pallone vagante, ha battuto l'incolpevole Gollini. C'è stato poi il capolavoro di Destro, arrivato dopo la che la Roma si era resa pericolosa in altre due occasioni, prima con una 'cavalcata' con cui Gervinho, palla al piede, aveva seminato mezza squadra del Verona prima di servire Destro che tirava alto, e poi con un decisivo intervento di Gollini che deviava sulla traversa, e quindi in corner, una conclusione di Florenzi su assist dello scatenato Gervinho. L'ingresso in campo dell'ivoriano (Garcia per la prima volta non lo ha schierato dall'inizio, unico titolare a fare turnover in vista dell'impegno di Champions con il Manchester City) è stata la mossa decisiva con cui il tecnico è riuscito a venire a capo della muraglia difensiva 'montata' da Mandorlini. Il Verona infatti quando veniva attaccato si difendeva con dieci uomini dietro la palla, lasciando il solo Nenè (o Toni nel finale) isolato in avanti. Il primo tempo si era chiuso senza reti, ma le migliori occasioni le aveva avute la squadra ospite, al 35' quando Nenè aveva colpito di testa su cross dalla sinistra (pallone fuori di un soffio) e al 38' quando c'era stata una parata decisiva di De Sanctis su conclusione di Gomez, lo stesso che già lo aveva impegnato al 16'. La Roma si era resa insidiosa solo al 32' con Totti che tentava di intervenire in mischia prima che Rafa Marquez spazzasse via.
Poi tutto si è risolto nella ripresa, la Roma è stata brava crederci pur con il pensiero rivolto anche a Manchester, e a insistere fino a perforare il muro del Verona, nonostante la prestazione complessiva non sia stata brillante come al solito. la differenza l'hanno fatta due prodezze personali. Ma nel calcio più di tutto contano i risultati, e da questo punto di vista a Garcia e i suoi nulla può essere rimproverato: il sogno continua, in attesa dello 'sbarco' nello Juventus Stadium.
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