Domenica 28 Aprile 2024

El Shaarawy: "Io e Balo la nuova Italia, lui non mi penalizza"

FIRENZE. Mario Balotelli e Stephan El Shaarawy, il futuro del gol, in azzurro e nel Milan. Una coppia giovane, forte, pronta a far sognare. Una coppia di “nuovi italiani” che rappresenta anche una nuova Italia calcistica. Lo sottolinea lo stesso El Shaarawy, dal ritiro azzurro di Coverciano dove Prandelli prepara la gara di qualificazione al mondiale contro Malta: «Io e Mario rappresentiamo un'Italia giovane e nuova. Investire sui giovani è la cosa più importante. Stiamo facendo bene, ma abbiamo margini di miglioramento per rendere l'Italia ancora più forte. Credo che per il calcio italiano sia una svolta. In Under 21 e Serie B ci sono tanti giocatori italiani di talento e questo fa ben sperare per il futuro».      
E poi c'è Balotelli: «Mario sta viaggiando a ritmi altissimi. Sono contento per lui perchè sta crescendo come giocatore e come uomo. Io lo vedo molto più maturo e uomo».  Indossare la stessa maglia di club li avvantaggia in Nazionale: «Balotelli sta facendo veramente ottime cose, ma può fare ancora molto di più, credo che potrà diventare tra i tre-cinque più forti al mondo, dopo Messi e Ronaldo. Giocare assieme nel Milan ci avvantaggia in nazionale, con Mario ci completiamo. Il suo arrivo mi ha penalizzato? Assolutamente no». E poi c'è quel modulo, il 4-3-3 milanista che piace anche a Prandelli che rende tutto più facile. «È il modulo che preferisco. I gol? Arriveranno. Prandelli e Allegri mi chiedono la prestazione, poi la rete. Non sono preoccupato e sottolineo che tutti i gol che ho segnato col Milan, l'Under e la nazionale sono arrivati col 4-3-3. È un modulo che richiede un sacrificio maggiore ma finora mi sono trovato molto bene».    
A maggio e giugno si giocheranno le finale degli Europei Under 21 e la Confederations Cup in Brasile: «Non so cosa sarebbe meglio giocare, ma ogni decisione che verrà presa dai tecnici azzurri mi renderà felice». El Shaarawy è uno che non si accontenta. In occasione di Milan-Palermo fu sostituito e lui usci dal campo scuro in volto, senza fermarsi in panchina. Ora chiarisce quell'episodio: «Non ero arrabbiato col mister o con i compagni. Ero arrabbiato con me stesso perchè potevo dare di più, ma un fastidio al ginocchio mi condizionava. Io sono uno che non si accontenta». La chiusura è un pensierino sul campionato. «È importante continuare vincere e rimanere attaccati al Napoli, vogliamo conquistare il secondo posto».

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