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Più efficiente l’elisoccorso in Sicilia: aumenta il numero degli interventi

Il paziente, dopo le prime cure, viene stabilizzato e poi sorvegliato in volo nelle ambulanze del cielo dotate di strumenti salvavita. Fabio Genco, direttore del 118 a Palermo e Trapani, racconta i risultati ottenuti con i nuovi modelli dell’industria Leonardo

Cresce l’afflusso di turisti in Sicilia (oltre 8 milioni le presenze registrate nel primo semestre dell’anno, con una crescita dell’11,4% rispetto allo stesso periodo del 2023) e aumentano di pari passo anche le richieste di interventi di elicotteri per motivi sanitari, in particolare sulle isole minori. A confermarlo è Fabio Genco, direttore della centrale operativa del bacino di Palermo e Trapani, a cui fanno capo le basi d’elisoccorso di Palermo, Lampedusa e Pantelleria, che hanno registrato, nei primi sei mesi dell’anno, oltre 450 operazioni, il 13% in più rispetto allo scorso anno.

L’elisoccorso diventa un servizio irrinunciabile soprattutto per alcune comunità come quelle isolane o isolate. Per dare alla popolazione siciliana adeguata assistenza sanitaria nei casi di urgenza ed emergenza, il servizio, attivo dal 1992, è oggi organizzato su sei basi. Un caso unico in Italia vista la struttura geografica dell’Isola, la condizione delle strade interne e le numerose isole minori attorno alla Sicilia. Genco spiega che «gli elicotteri delle basi di Palermo, Lampedusa e Pantelleria vengono generalmente attivati per trasferimenti intraospedalieri (compresi quelli neonatali), trasporto di farmaci e organi, ma anche per voli di soccorso in caso di incidenti stradali, sinistri sul lavoro, recupero e/o trasferimento di persone durante calamità o maxiemergenze e per i frequenti soccorsi sulle isole minori».

In Italia, l’industria dell’elisoccorso è andata via via evolvendosi verso una sempre maggiore specializzazione, attraverso mezzi appositamente progettati per tale missione. Si è passati da aeromobili spogli, utili al solo trasporto di persone, a elicotteri allestiti come sale di rianimazione, con tutti gli strumenti sanitari necessari per portare il soccorso sulla scena dell’emergenza, dove il paziente riceve le prime cure e viene stabilizzato per poi essere costantemente monitorato durante il volo verso l’ospedale più idoneo per la sua cura.

La prima azienda a comprendere tale cambiamento è stata l’italiana Leonardo, dedicando, all’inizio degli anni 2000, investimenti allo sviluppo tecnologico degli elicotteri. È il caso dell’AW139, il modello più venduto nella sua categoria, con ordini per oltre 1.400 unità da più di 290 operatori in oltre 90 Paesi per tutti i tipi di missioni, scelto anche dell’elisoccorso siciliano, per le due basi di Palermo e Lampedusa. «I motivi del successo dell’AW139 sono massimi standard di sicurezza, velocità e autonomia impareggiabili e grande ampiezza della cabina che può ospitare fino a due barelle e cinque pazienti», afferma Genco. «Disporre di vasto spazio in cabina per noi è fondamentale, specie durante i maxi-sbarchi di migranti sulle isole minori, poiché in unico volo si possono trasportare fino a sette persone, il che significa maggiore efficienza e minori costi. Solo nel 2023, abbiamo condotto quasi 250 missioni di trasporto migranti».

Non solo capacità di trasportare più persone, ma anche possibilità di ospitare più attrezzature salva-vita: «Grazie alla spaziosità della cabina dell’AW139, nel 2011, ai tempi dell’influenza aviaria, l’elisoccorso di Palermo è stato il primo al mondo a trasportare dei pazienti in Ecmo (Ossigenazione extracorporea a membrana) grazie alla possibilità di portare a bordo uno strumento, all’epoca molto voluminoso, impiegato per l’ossigenazione in caso di insufficienza cardiaca o respiratoria. E parlando di primati, durante l’emergenza Covid, abbiamo effettuato oltre 160 voli di trasporto pazienti positivi in biocontenimento, di cui tre, memorabili, con donne gravide che hanno partorito in elicottero».

La base di Pantelleria si avvale invece di un altro modello di elicottero di Leonardo, l’AW169, una macchina più piccola dell’AW139, da cui ha però ereditato caratteristiche hi-tech all’avanguardia. Un mezzo di nuova generazione, ordinato in tutto il mondo in oltre 320 unità per diversi scopi e originariamente concepito proprio per il soccorso aereo. «Con questo elicottero - spiega ancora Genco - il funzionamento del sistema elettrico è garantito anche a terra a rotori fermi, il che ci consente di avere sempre pieno utilizzo delle strumentazioni sanitarie in situazioni d’emergenza in cui occorre prestare soccorso direttamente sul posto». Un altro esemplare di AW169 è impiegato, sempre in Sicilia, presso la base di Messina. Tutti i voli degli elicotteri dell’elisoccorso sono gestiti da Avincis, azienda specializzata che lavora per conto della Regione

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