Il sindaco di Palermo, Roberto Lagalla, ha acceso la lampada votiva che arde sulla tomba di San Francesco ad Assisi, durante la solenne celebrazione eucaristica, presieduta da monsignor Antonino Raspanti, vescovo di Acireale. La città umbra è stata raggiunta da almeno cinquemila fedeli giunti da ogni parte dello Stivale, in occasione della celebrazione per il patrono d’Italia. Molti sono arrivati dalla Sicilia, la regione che ha donato l’olio per mantenere viva la fiammella della lampada votiva.
Ad Assisi c'è anche il presidente della Regione siciliana Renato Schifani assieme al sindaco di Palermo. Ad accoglierli la presidente della Regione Umbria Donatella Tesei, il custode del Sacro Convento fra Marco Moroni e la sindaca di Assisi Stefania Proietti. Alle celebrazioni anche il commissario straordinario alla ricostruzione post sisma, Guido Castelli.
«Sono onorato di essere stato chiamato quest’anno, nella solenne ricorrenza del Santo Patrono d’Italia, ad alimentare, con l’olio Santo, la Lampada votiva che arde sulla tomba di San Francesco, a segno dell’unità morale e spirituale dell’Italia e orgoglioso di poter rappresentare, in questa occasione, tutti i colleghi sindaci italiani - ha detto Lagalla -. Una circostanza che cade in concomitanza con l’anno Rosaliano, durante il quale Palermo festeggia il quarto centenario del ritrovamento delle spoglie di Santa Rosalia, la nostra Patrona e simbolo di rinascita e speranza per i palermitani. Un percorso, quello di Rosalia, che ricorda simbolicamente quello di San Francesco, anima pura e generosa guida per il nostro amato Biagio Conte, scomparso prematuramente lo scorso anno, che dedicò la sua vita ai poveri e agli indigenti, fondando nel 1993 la Missione Speranza e Carità. Ritenuto da tutti il San Francesco dei palermitani, per la sua capacità di donare amore e speranza oltre ogni difficoltà, oggi ci accompagna idealmente, insieme a Santa Rosalia, sulla tomba di San Francesco per dedicare una preghiera a siciliani, ai più poveri e agli indifesi».
«L’offerta dell’olio che alimenterà la lampada sulla tomba di San Francesco è un rito che oggi per la Sicilia si rinnova dopo 21 anni e che ci unisce profondamente alla figura del Patrono d’Italia - ha detto il presidente della Regione siciliana, Renato Schifani - . Il suo messaggio di povertà, di pace e di amore per il prossimo e per il creato è un faro che illumina anche il cammino della Sicilia, una terra anch’essa profondamente spirituale, dove da sempre si incontrano culture, religioni e popoli diversi. Proprio in questa luce, oggi, non posso non ricordare una figura che per noi siciliani ha incarnato pienamente lo spirito francescano: Biagio Conte. Fratel Biagio, con il suo instancabile impegno a favore degli ultimi, dei poveri e degli emarginati, ha rappresentato una testimonianza vivente di quei valori di carità e servizio che San Francesco ci ha lasciato in eredità».
«L’olio che doniamo è frutto della nostra terra, una terra generosa, ricca di storia, di cultura e di spiritualità - ha aggiunto Schifani - Ma è anche simbolo di un impegno: mantenere accesa la fiamma della pace, della solidarietà e della giustizia sociale. Viviamo in un tempo difficile, segnato da tensioni sociali e da profondi cambiamenti. In questo contesto, il messaggio di San Francesco e l’esempio di Biagio Conte ci ricordano che la vera ricchezza non sta nei beni materiali, ma nella capacità di amare, di perdonare e di accogliere il prossimo senza pregiudizi. È questo lo spirito con cui vogliamo affrontare le sfide che ci attendono, sia come individui che come comunità. Che questa fiamma continui a illuminare il nostro cammino e che Francesco e Biagio ci accompagnino sempre, ispirando la nostra vita e il nostro servizio per la comunità».
Il sindaco di Palermo ha anche consegnato la statua di Santa Rosalia alla collega di Assisi Stefania Proietti.
Caricamento commenti
Commenta la notizia