Domenica 22 Dicembre 2024

Lo sfogo di Madame: «Il mondo di Twitter non mi vuole, mi odia»

Madame

«C’è chi mi ama, chi mi odia, e chi mi difende da chi mi odia». Madame parla così del suo rapporto con i social e con i follower, ospite del podcast Tintoria, condotto da Daniele Tinti e Stefano Rapone e co-prodotto da The Comedy, disponibile su tutte le piattaforme da domani, 20 giugno, alle 12.30. E su Twitter aggiunge: «È un mondo che non mi vuole. Qualsiasi cosa io dica, su Twitter c’è qualcuno che sottolinea quanto io sia una persona di merda... è un social in cui o ti amano - come succede a Tananai ed Elodie - o ti odiano, tipo me. Infatti, invidio Tananai, tutti ne parlano bene, beato lui che si è preso il popolo di Twitter. Io ora mi faccio problemi anche a pubblicare la data di uscita del mio nuovo singolo». L’artista racconta dei suoi primi passi nella musica, quando inizialmente caricava pezzi su Youtube senza riscuotere successo: «Sono sempre stata abbastanza odiata a Vicenza, dai 15/16 anni ho cominciato a farmi degli amici, prima era abbastanza difficile. Anche perché diventare un rapper del tuo paese è un po' come fare le elezioni comunali: per farlo devi proprio piacere alla tua zona». Poi l’incontro con Sugar Music, con cui pubblica Sciccherie: è il singolo che la fa notare dalla manager Paola Zukar, e da lì inizia la svolta. Riesce a farsi conoscere anche dai rapper più influenti della scena: «Ricordo che mi scrisse Ghali e io stavo morendo, non ci credevo. Siamo andati al bar insieme. Fare il salto è un’emozione unica». Nella chiacchierata spazio a curiosità e passioni inaspettate, dalla Bibbia ai canti neocatecumenali: «Ho frequentato per qualche anno una comunità neocatecumenale, c’erano delle belle canzoni, il fondatore è spagnolo e ha riarrangiato tutti i salmi con ritmi latini. [...] Sono dei canti incredibili, voglio sposare qualcuno - stonato - che me li canti mentre vado all’altare.» Sulla frequentazione della comunità neocatecumenale aggiunge: «È un genere di ambiente difficile, in cui devi avere consapevolezza di quello che stai facendo».

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