Crollano le nascite in Italia. Ma è un fenomeno che sta coinvolgendo in modo netto soprattutto il Sud.
Il dato è il risultato delle statistiche Istat degli ultimi vent’anni e le elaborazioni su base provinciale effettuate dal Sole 24 Ore del Lunedì. Quel che emerge è un vero e proprio tracollo se si pensa che in Puglia nella zona di Barletta, Andria, Trani oggi i nuovi nati iscritti all’anagrafe ogni mille abitanti sono il 40% in meno rispetto a vent’anni fa.
A livello nazionale il tasso di natalità 2020 è crollato del 28% rispetto all’inizio del millennio, che si traduce in circa 125.550 nuovi nati in meno nell’arco dell’anno. Il calo è cominciato nel 2008, ma la pandemia lo ha aggravato, tanto che nel 2021 sarebbero sparite altre 10.500 culle per un totale di circa 136mila: già a gennaio dello scorso anno, per esempio, sono stati registrati quasi 5.000 nati in meno (-13,6%) rispetto allo stesso mese del 2020.
Rispetto a inizio secolo il trend è più evidente soprattutto al Sud, dove la flessione è iniziata prima.
Il calo demografico in Sicilia
La Sicilia ha un calo demografico in linea col resto del Paese, ma ci sono due Comuni ai primi posti nella classifica della denatalità: Enna, che nel 2020 contava 6,4 nati ogni mille abitanti, è al sesto posto in Italia e registra un abbassamento della natalità del 35,4% rispetto al 2002; Caltanissetta, che nel 2020 contata 7,2 nati ogni mille abitanti, è al dodicesimo posto con un calo demografico del 33,9% rispetto 20 anni fa.
Le due città siciliane si collocano in cima alla classifica in mezzo ad altre realtà soprattutto del Sud, sebbene il calo delle nascite penalizzi anche due territori del Nord, come Bergamo e Biella e due del Centro, come Prato e Massa Carrara. Al primo posto Barletta, Andria, Trani, ma poi ci sono comuni sardi come Sassari, Oristano e Cagliari. La Sardegna si prende ampiamente la scena come regina del calo demografico se si pensa che nella top ten c'è anche Nuoro, ma non va molto meglio alla Puglia che conta nelle prime venti posizioni anche Lecce e Bari.
Tornando alla Sicilia, dopo a Enna e Caltanissetta bisogna scorrere la classifica fino alla venticinquesima posizione per trovare Agrigento con un calo del 31,4% di nascite rispetto a 20 anni fa, e al cinquantacinquesimo per trovare Trapani con una diminuzione del 26,7% rispetto al 2002. Più indietro Palermo che è al 72esimo posto (-24,1%), Siracusa al 76esimo (-23,5%), Catania al 78esimo (-22,9%), Ragusa all'87esimo (-21,2%) e per ultima Messina al 90esimo (20,9%).
Calo demografico nelle grandi città
In Italia il calo demografico riguarda anche le grandi città. Roma è al 22esimo posto con una riduzione delle nascite del 32%. Male anche Napoli e altre città metropolitane come Milano e Bologna. Nella provincia del capoluogo lombardo nel 2021 sono sparite 1.600 culle rispetto a 2 anni prima (quando ancora non c'era la pandemia) e 8mila in meno rispetto al 2008.
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