C’è Maria, che a 60 anni si è iscritta a una scuola di canto dopo essersi dedicata alla famiglia e ora a 80 si prende i suoi spazi; c’è Walter, che aveva smesso di esibirsi quando è nato Matteo, che ha la schiena bifida, ma poi ha trovato nel figlio il suo «pusher di energia», e ha ricominciato a cantare «più forte di prima». Non sono solo voci, ma storie quelle di The voice Senior il programma di Rai1 dedicato a cantanti over 60, che torna da domani (26 novembre) con 8 puntate e l’ingresso tra i coach di Orietta Berti, che va ad aggiungersi a Loredana Berté, Gigi D’Alessio e Clementino. A condurre il talent, Antonella Clerici, che non nega che le piacerebbe «chiudere la carriera con un altro Festival». «La parte folle di Antonella un’altra Sanremo lo farebbe» aggiunge il direttore di Rai 1 Stefano Colella. «Con il direttore non ne abbiamo mai parlato - sottolinea lei - è lontano anni luce ma nessuno direbbe di no a Sanremo, vedremo. Adesso penso a far bene The Voice Senior, preferisco fare poche cose e bene». Per lei, poi, The voice senior è proprio «un programma del cuore, proprio come piace a me, con la possibilità di comunicare attraverso la leggerezza qualcosa che resti. Soprattutto in un momento come questo, dove tutti sono un pò arroganti, penso che un pò di gentilezza e serenità siano valori importanti da passare». Ed è in questo che il programma - sottolinea il direttore di Rai1 Stefano Coletta - assolve alla funzione del servizio pubblico: «l’intrattenimento può veicolare tanti temi, noi porteremo racconti di persone che hanno superato la malattia, di chi ha vissuto all’estero ed è tornato, di chi trae forza dall’avere vicino una persona disabile». «Siamo riusciti a mettere insieme le famiglie davanti a ‘The Voicè - dice il coach Gigi D’Alessio - e questa è la vera vittoria, perché qui non si vince niente se non la soddisfazione di esserci e meritiamo tutti di essere felici, e soprattutto sereni, dopo tutto quello che abbiamo vissuto». Le storie dei concorrenti - 80 dai 60 agli 88 anni, scelti tra 300 aspiranti, a loro volta scremati tra oltre 2000 candidature - hanno toccato da vicino anche una ‘tostà come Loredana Berté: «Per me il talento non ha età - dice la voce di Non sono una signora - tratto i concorrenti con gentilezza, comprensione e curiosità perché la loro voglia di dimostrare chi sono è quasi surreale, mi arriva alla pancia, è una potenza che mi prende e non penso alla loro età, penso solo a mettere a disposizione il mio vissuto». Anche perché «non sono concorrenti ma colleghi» interviene Gigi D’Alessio, spiegando che a volte è anche questione di fortuna arrivare alla fama. «Per me è tutto nuovo» aggiunge Orietta Berti, ringraziando «tutti quelli che hanno voluto che prendessi il posto di Albano». Per la voce di Mille questa nuova esperienza «sarà un miscuglio di emozioni nello scegliere un talento e condurlo fino alla fine». «Cercherò - dice - di cavarmela bene», spiegando che “mi hanno accolta tutti con tanto affetto e simpatia, anche Clemente, che con me sta attento perché - scherza con la consueta ironia - ha paura di rompermi». «Mi hanno detto di chiedere consiglio se voltarmi o no» aggiunge divertita, ricordando il meccanismo del programma, che prevede delle blind auditions, le tradizionali audizioni al buio che ne sono la cifra in tutte le edizioni (135 per il format principale, 17 paesi per la versione senior in soli due anni). Dopo aver scelto i loro preferiti solo ascoltandone la voce, quest’anno i coach dovranno procedere con la fase cut, selezionandone 6 per team che passeranno al Knock out, la semifinale, per accedere poi alla finale del 21 gennaio quando sarà il pubblico a casa a decretare il vincitore tramite il televoto.