Mai negli ultimi dieci anni l’Italia ha rilasciato così pochi permessi di soggiorno, anche se già tra il 2018 e il 2019 c’era stata una notevole diminuzione, -26,8%. Nel 2020, anno della pandemia da covid 19, c’è stato un crollo quasi del 40% rispetto all’anno precedente. Mentre sono cresciuti del 4,1% i "nuovi cittadinI" italiani, 90% dei quali erano cittadini non comunitari. A determinare una tale diminuzione dei permessi, secondo il report dell’Istat “Cittadini non comunitari in Italia. Anni 2020-2021", la limitazione degli spostamenti per la pandemia e un ritardo nella lavorazione delle pratiche visto che nella seconda metà del 2020 c’è stato un notevole aumento degli sbarchi. Sbarchi che proseguono nelle coste del crotonese con l’arrivo di 208 persone. Ancora più numeroso quello previsto al porto di Pozzallo, in provincia di Ragusa. Le autorità italiane hanno infatti assegnato il porto siciliano alla nave umanitaria tedesca Sea Watch che nei giorni scorsi aveva soccorso 406 migranti.
Permessi di soggiorno in calo
Nel 2020, registra l’Istat, sono stati rilasciati in Italia circa 106.500 nuovi permessi di soggiorno a cittadini non comunitari, in calo soprattutto quelli concessi per studio (-58,1% rispetto all’anno precedente) e per asilo (-51%). In calo del 7% i cittadini non comunitari regolarmente presenti in Italia che da 3.615.826 sono passati a 3.373.876 (dal 1° gennaio 2020 al 1° gennaio 2021), anche per via del crescente numero di persone che acquisiscono la cittadinanza italiana. Nel corso del 2020, infatti, gli stranieri che hanno acquisito la cittadinanza sono stati 131.803 (+4% rispetto al 2019); il 90% circa (poco meno di 119mila) erano prima cittadini non comunitari. Ogni 100 stranieri ci sono in media 29 «nuovi cittadini» e per alcune collettività questo rapporto è molto più alto. Ad esempio, ogni 100 stranieri albanesi ci sono circa 50 italiani di origine albanese. Al 1° gennaio 2020 risiedono in Italia oltre 1 milione 250 mila persone nate con cittadinanza di un paese non comunitario che hanno acquisito quella italiana. I nuovi cittadini sono concentrati in sei regioni: Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna, Piemonte, Lazio e Toscana che da sole ospitano il 73,5% del totale. Solo in Lombardia risiede un quarto (il 25,5%) dei nuovi cittadini.
Dimezzati gli ingressi di americani e cinesi
Nel generale calo degli ingressi, alcuni paesi hanno fatto registrare notevoli decrementi : è il caso di Stati Uniti (-51,0%), Cina (-46,8%) e Ucraina (-46,4%) La diminuzione ha interessato i permessi per studio, scesi del 58,1% rispetto all’anno precedente e i permessi per asilo, a meno 51,1% rispetto al 2019.
Le richieste di asilo e protezione internazionale
Nel 2020 si sono registrati 13.467 nuovi permessi per richiesta di asilo e protezione internazionale (12,6% del totale dei nuovi permessi rilasciati). Il calo più forte, superiore all’80% ha riguardato cittadini indiani e ucraini. Il paese dal quale proviene la maggior parte dei migranti arrivati nel 2020 in cerca di protezione è il Pakistan (3.683 permessi, il 27,3% degli ingressi per questo motivo), seguito, ma a lunga distanza, da Nigeria (1.395 ingressi, il 10,4% del totale) e Bangladesh (1.152, l’8,6% degli entrati per asilo). Anche i permessi per famiglia, principale motivazione di ingresso in Italia, sono calati del 38,3% sull’anno precedente e coprono ormai quasi il 59% dei nuovi permessi rilasciati. (ANSA).