Mentre Facebook si difende dalle accuse di una ex dipendente che ha passato al Wall Street Journal documenti interni che hanno fatto partire un’inchiesta a puntate sul social, tutte le app dell’universo di Mark Zuckerberg sperimentano un ‘down’ mondiale. Si bloccano WhatsApp, Instagram, Facebook e Messenger e il disservizio si fa sentire in un momento in cui ancora molte persone sono in smart working ed è importante la comunicazione a distanza.
Il down - secondo la testata americana di tecnologia The Verge - pare sia collegato ai DNS (Domain Name System) cioè i sistemi che associano gli indirizzi generali - come facebook.com, ad esempio - ai singoli indirizzi IP che vengono impiegati dagli utenti. Quindi, una sorta di saturazione che la piattaforma social ha sperimentato altre voltre individuando, come tempi di risposta, qualche ora prima che i suoi problemi potessero essere risolti.
«Siamo consapevoli che alcune persone hanno problemi ad accedere alle nostre app e ai nostri prodotti. Stiamo lavorando per riportare le cose alla normalità il più rapidamente possibile e ci scusiamo per gli eventuali disagi», spiega la società senza rendere note le cause del disservizio. Mentre Instagram chiede «di avere pazienza». I problemi sembrano aver interessato anche Oculus e Workplace, rispettivamente la piattaforma di Facebook per la realtà virtuale e il lavoro.
Il down mondiale è partito dalle 17:30 circa ora italiana, quando sono iniziate ad arrivare tante segnalazioni. Sul sito downdetector.com, che tiene conto dei guasti di diverse piattaforme, gli utenti hanno segnalato problemi di accesso alle app, ma anche di connessione al server e di caricamento dei contenuti. Su Twitter è partita la consueta ironia degli utenti mentre sono volati gli hashtag #whatsappdown, #instagramdown, #facebookdown.
Non è la prima volta che i servizi dell’ecosistema Facebook non funzionano all’unisono. L’ultimo blackout mondiale che aveva mandato in tilt WhatsApp, Instagram e Facebook si era registrato lo scorso 19 marzo ed era durato circa un’ora; ma quello più lungo si è verificato il 13 marzo 2019, un record di 14 ore di stop per le applicazioni.
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