Oggi, 2 ottobre, è la giornata internazionale della nonviolenza. Non una data qualunque, perchè il 2 ottobre 1869, a Porbandar, nacque uno degli uomini che segnò il destino del mondo: Mahatma Gandhi.
Promossa dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite, la giornata internazionale porta con sé il termine «nonviolenza», coniato per la prima volta nel 1908 e indica il nome ufficiale del movimento e del metodo di lotta che Gandhi promosse per tutta la vita: la forza che nasce dalla verità e dall’amore.
Era il 15 giugno del 2007 quando l'Onu decise di istituire questa ricorrenza con l’obiettivo di «diffondere il messaggio della nonviolenza, anche attraverso l’educazione e la sensibilizzazione dell’opinione pubblica» e riaffermando «l’importanza universale del principio di non violenza» e la volontà «di assicurare una cultura di pace, tolleranza, comprensione e non violenza».
Quando presentò la risoluzione all'Assemblea generale per conto dei 140 co-sostenitori, il ministro degli Esteri indiano, Anand Sharma, volle sottolineare che il grande sostegno all'istituzione della Giornata internazionale della nonviolenza rifletteva il rispetto universale per Gandhi e la rilevanza della sua filosofia sempre attuale. Citando le ultime parole del leader, il ministro dichiarò: «La nonviolenza è la più grande forza a disposizione del genere umano. È più potente della più potente arma di distruzione che il genere umano possa concepire».
In India, Gandhi è stato riconosciuto come "Padre della nazione" tanto che oggi, che è appunto il giorno della sua nascita, è una festività nazionale.
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