Venerdì 22 Novembre 2024

La confessione choc di Uma Thurman: "A 15 anni incinta di un uomo più grande, ho abortito"

In un articolo sul 'Washington Post’ Uma Thurman rivela il suo «segreto più oscuro». «Avevo 15 anni e ho abortito», scrive la diva di «Kill Bill» usando il suo dramma personale per attaccare la nuova, radicale legge del Texas che vieta le interruzioni di gravidanza dopo la sesta settimana anche in caso di incesto o stupro: «Il primo passo - a suo avviso - verso una crisi dei diritti umani per le donne americane». La star non ha rimpianti per la strada che ha preso. Nell’op-ed racconta di quando, a 15 anni, viveva in Europa «su una valigia» cercando di lavorare nel cinema. «Un uomo più grande mi mise incinta. Non sapevo che fare. Volevo tenere il bambino ma come?». Uma telefonò ai genitori. La madre in ospedale gravemente malata e il padre al suo capezzale discussero con lei le opzioni. «Non avevamo mai parlato di sesso prima e fu terribile per tutti e tre. Mi chiesero dello stato della mia relazione - non poteva funionare - e mi misero in guardia sulle difficoltà di crescere un bambino da teen-ager e da sola. Le mie fantasie infantili sull'essere mamma crollarono mentre rispondevo alle loro domande molto precise. Come famiglia decidemmo di interrompere la gravidanza. La decisione mi spezzò il cuore». La Thurman ammette che «c'è un enorme dolore in questa storia. É stato finora il mio segreto più oscuro. Ora ho 51 anni, e scrivo dalla casa dove ho cresciuto tre figli (Maya e Levon con Ethan Hawke e Luna con Arpad Busson, ndr) che sono il mio orgoglio e la mia gioia e che ho avuto con uomini che ho amato e di cui mi sono fidata abbastanza da voler portare al mondo un bambino. Non ho rimpianti e ammiro e appoggio le donne che fanno scelte diverse». L’aborto da adolescente è stato per Uma Thurman la decisione più difficile della sua vita: «Tuttora mi provoca dolore, ma è stato il punto di partenza verso la vita piena di gioia che ho vissuto finora. Scegliere di non tenere il bambino allora mi ha permesso di diventare la madre che volevo e dovevo essere».

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