"Ho chiuso il mio ristorante". In piena pandemia e con un settore, quello della ristorazione, completamente in ginocchio, Filippo La Mantia ha raccontato il suo momento di crisi. Chef palermitano trapiantato a Milano, anche La Mantia ha dovuto abbassare la saracinesca del suo locale.
A detta di La Mantia, tutte le misure adottate dal governo per aiutare i ristoratori si sono rivelate "inutili". "Lʼazienda andava bene, - ha spiegato in un'intervista a Tgcom - ma le spese sono diventate insostenibili senza eventi".
La Mantia aveva aperto il suo nuovo locale nel 2015. Un ristorante tipicamente siciliano, chiamato “Filippo La Mantia, oste e cuoco”, fatto nascere in piazza Risorgimento a Milano.
Il Covid però ha messo in ginocchio anche la sua attività: "Tutte le chiusure, - ha detto - le riaperture, le restrizioni, le messe in sicurezza, i centinaia di migliaia di euro spesi per sanificazione, distanziamento non sono serviti a niente".
La sua azienda contava 45 dipendenti in duemila metri quadrati. "Tutto andava bene fino a febbraio 2020, ma senza eventi è cambiato tutto".
Nato il 26 settembre del 1960, La Mantia si è laureato in Architettura per poi dedicarsi al mondo della cucina. Ha lavorato anche come fotoreporter di cronaca nera. Nel 1986, è stato accusato di aver partecipato all’omicidio del vicequestore Cassarà, finendo in carcere per 7 mesi. Un'accusa che si è poi rivelata infondata.
Padre di Carolina, nata dal suo primo matrimonio con Stefania Scarampi, oggi Filippo La Mantia ha una nuova compagna, la food blogger Chiara Maci, con la quale ha avuto un figlio di nome Andrea.
Il suo primo locale lo ha aperto a San Vito Lo Capo, “Cous cous bar”. Nel 2001 si è trasferito a Roma, dove ha lavorato come cuoco.
È stata poi la volta del ristorante “Zagara“. Nel 2006 si è trasferito in Indonesia, dove ha lavorato come consulente per il resort “Losari Coffee Plantation“. Tornato a Roma, ha aperto “La Trattoria“. Nel 2008 ha lavorato al “Safina” di Porto Cervo fino al progetto di un nuovo locale tutto suo a Milano, oggi chiuso.
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