Quando le temperature dei mari cambiano i pesci si adeguano, spostandosi più a largo o in profondità alla ricerca del loro habitat ideale. Si ridisegna così la nuova mappa delle migrazioni del Mediterraneo messa a punto da Fedagripesca-Confcooperative sulla base degli ultimi dati dell’Enea, secondo i quali negli ultimi anni il Mediterraneo è diventato un vero e proprio hot spot del riscaldamento dei mari. Se il freddo di questi giorni è un vero toccasana per le sardine, che si riproducono in inverno e prediligono acque più fredde, il caldo invece favorisce l’accrescimento delle alici, che hanno il loro picco riproduttivo in estate. Piccole migrazioni che annunciano l’arrivo dell’autunno come nel caso delle seppie che, a partire da ottobre inoltrato, visto l'allungarsi dell’estate, si spostano lontano dalla costa in cerca di acque più calde o le triglie, che quando iniziano a scendere le temperature superficiali del mare percorrono anche 10 miglia in 2 giorni alla ricerca di condizioni più temperate. Secondo i dati alla base della nuova mappa delle migrazioni il riscaldamento del Mediterraneo è iniziato alla fine degli anni '80 e, dopo un breve rallentamento, è tornato a crescere velocemente, con un progressivo riscaldamento degli strati più profondi tra 200 e 700 metri.