Aumenta lo stress degli italiani collegato alla pandemia Covid. A sentirsi stressati a un livello medio-alto sono il 77% dei cittadini, quasi 8 su 10. E il 51% ne attribuisce la causa all’emergenza coronavirus, una percentuale in crescita rispetto agli ultimi mesi.
È quanto emerge da un aggiornamento dello 'stressometro', l’indagine periodica realizzata dall’Istituto Piepoli per conto dell’Ordine nazionale degli Psicologi (Cnop), i cui esperti mettono in guardia: "tra i più esposti ci sono i giovani, nei quali si sta sviluppando un’onda lunga di problemi psicologici".
L’indagine è stata condotta l’11 gennaio su un campione rappresentativo della popolazione (47% uomini e 53% donne). Ne emerge che il 23% riporta un basso livello di stress, il 43% un livello medio e il 34% alto. Se a livello nazionale l’indice di stress è pari a 58, sale in chi abita al Nord Est, al Centro e nelle isole (59), mentre cala leggermente al Sud (57) e al Nord Ovest (54). Tre le principali cause: il 51% lo attribuisce all’emergenza coronavirus, seguita dalla situazione lavorativa (13%) e da quella economica (10%).
La percentuale di chi attribuisce lo stress alla pandemia era stata alta durante il lockdown ed era poi andata diminuendo in estate (27% il 31 agosto) per risalire in autunno (47% il 30 novembre, 48% il 16 dicembre, 50% il 21 dicembre) arrivando quasi a raddoppiare nella rilevazione dell’11 gennaio (51%). "I dati e le osservazioni sul campo - spiega all’Ansa David Lazzari, presidente del Cnop - al netto di oscillazioni periodiche, indicano una situazione di stress ormai quasi strutturale. Tra i più esposti ci sono i giovani che vivono con criticità la perdita del punto di riferimento rappresentato dalla scuola, con la perdita dei contatti affettivi e il rapporto con i docenti". ANSA
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