Il nuovo personaggio del Presepe 2020 è l’operatrice sanitaria, simbolo della lotta al Covid, un inno alla vita, quella delle persone guarite, salvate dall’abnegazione e dalla dedizione di tutti gli operatori sanitari.
Confartigianato e Coldiretti hanno voluto consegnare nelle diocesi italiane, ai vescovi dei territori, la statuina dell’anno. La volontà è di rendere omaggio, attraverso l’arte e il valore artigiano di eccellenza, al mestiere dell’anno di questo 2020 dominato dalla pandemia: l’operatrice sanitaria è stata realizzata in esclusiva per questa occasione dalla prestigiosa bottega d’arte presepiale napoletana, La Scarabattola dei Fratelli Scuotto.
In Sicilia la consegna ha preso il via la scorsa settimana dalla diocesi di Monreale, all’arcivescovo Michele Pennisi. Oggi la donazione all’arcivescovo della città di Palermo, Corrado Lorefice.
La statuina è stata donata dalla presidente di Coldiretti Palermo, Valentina Dara Guccione, e dal presidente di Confartigianato Palermo, Giuseppe Pezzati. Presente anche il segretario dell’associazione degli artigiani, Giovanni Rafti.
Si tratta di un’iniziativa nazionale alla quale partecipano anche Fondazione Symbola sotto l’egida del Manifesto di Assisi che l’arcivescovo ha indicato come gesto dal profondo significato umano e religioso che mette al centro quanti si stanno prodigando per la salute.
“La volontà – ha spiegato il presidente Pezzati – è quella di dare omaggio al valore artigiano nella manifestazione di un mestiere nuovo, quello del 2020, simbolo della lotta alla pandemia. La statuetta, inserita all’interno dei personaggi del presepe, con un panorama di mestieri, dal più antico al più moderno, rappresenta anche un inno alla vita, alla possibilità di tornare presto a una vita normale”.
“È un simbolo importante – ha detto la presidente Valentina Dara Guccione – , che ci aiuta a dare valore ai sanitari che in questi mesi hanno dimostrato e dimostrano ancora solidarietà e cuore. Una figura che si batte, senza sosta, per assicurare la salute di tutti”.
Un dono molto gradito all’arcivescovo Lorefice. “Questa statuina è per me la conferma di stima, di gratitudine e di grande affetto nei confronti di coloro che mettono la loro vita al servizio di chi soffre. Durante questa pandemia ho avuto modo di visitare alcuni ospedali, le carceri e capisco come realmente c’è una donazione esemplare da parte di questi uomini e di queste donne”.
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