"Benvenuti a casa mia", è il docu con cui TV2000 ha ricevuto, nella sezione documentari, la menzione speciale alla 72esima edizione del Prix Italia svoltasi a Roma.
L'intera opera è stata girata a mo' di video diario con gli smartphone e scava nel profondo delle vite e delle vicissitudini dei protagonisti che devono avere a che fare con l'emergenza sanitaria in atto. Una storia di debolezze, forza d'animo, sogni, speranze, voglia di vivere.
Tra loro, Maria e Mattia, coppia sposatasi a porte chiuse durante la quarantena in quello che è stato uno dei pochissimi matrimoni durante il Covid19 in Italia. C'è poi Stefania Proietti, sindaco di Assisi, che mostra una città, la sua, immobile, segnata ma pronta a ripartire. E ancora, la dolce Marta, una bambina di 8 anni affetta da sindrome di Down che batte la paura fruendo video-lezioni di danza e scuola, un gruppo di suore a Rivolta d'Adda che si prendono cura di anziani e disabili, una nonna intenta a trascorrere l'isolamento col nipote, Genesio e Michele, padre e figlio che attendono la madre infermiera partita per Bergamo.
Vincenzo Morgante, direttore di TV2000, afferma con gioia: "Riceviamo questo prestigioso riconoscimento internazionale – con grande orgoglio. L’idea di realizzare un documentario “dietro le porte chiuse” ha avuto l’obiettivo di continuare a tessere la condivisione laddove tutti noi stavamo vivendo invece la necessità della separazione. Nell’intimità delle nostre case, mentre fuori il silenzio era drammaticamente assordante, la vita ha continuato a pulsare alimentata dalla speranza: questo testimoniano – aggiunge – le storie degli straordinari protagonisti del racconto e questo abbiamo sperimentato noi stessi. Benvenuti a casa mia parla, in fondo, di ciascuno di noi e ci consente di guardarci allo specchio, proprio nel momento in cui per necessità eravamo nascosti allo sguardo degli altri. Grazie al nostro impegno e a un lavoro di squadra imponente, ci siamo trovati accanto ad alcuni tra i più importanti produttori al mondo: la menzione speciale al Prix Italia – conclude – è dunque un risultato che ci onora, ci incoraggia e ci spinge a continuare a sperimentare linguaggi nuovi a servizio del nostro pubblico, per fare servizio pubblico”.
Il regista, Gianni Vukaj, nel ringraziare i protagonisti, sottolinea cosa ha significato il lockdown per il Paese: "“La pandemia – racconta il regista Gianni Vukaj – non ha cambiato solo i riti e le abitudini di vita di tutti noi, ma anche il modo di raccontare la realtà. Il lockdown è stato un momento in cui ci siamo ritrovati a fare i conti con noi stessi e a rivedere le nostre traiettorie di vita. Ho sentito una forte spinta emotiva di documentare questo momento storico. Sono molto grato ai protagonisti per averci donato momenti unici e irripetibili delle loro gioie e sofferenze. Spero che questo docufilm possa aiutare a fare memoria e a fissare nuove priorità, a distinguere meglio tra ciò che è importante e ciò che è futile”.
Caricamento commenti
Commenta la notizia