Torna l’appuntamento con la storia del Giornale di Sicilia. In onda, da ieri e fino a domenica, gli speciali di Cronache Siciliane, il format di approfondimento di Tgs sul canale 15 del digitale terrestre a partire dalle 14,30. Domenica, appunto, la giornata più importante in cui si festeggerà ufficialmente la nascita del quotidiano che da 160 anni, giorno dopo giorno, accompagna i siciliani tra i fatti della cronaca regionale e nazionale. ASCOLTA LA TRASMISSIONE DI OGGI. Oggi è andata in onda la seconda delle cinque puntate in programma. A condurre in studio Aurora Fiorenza in compagnia di importanti ospiti, testimoni di avvenimenti che hanno segnato, in modo diverso, la storia recente dell'Isola. Ma si parte dall’archivio fotografico del Giornale di Sicilia, un vero patrimonio di memoria, di costume e di come eravamo. A sfogliare le immagini “pietre miliari” del passato, il vice caporedattore Filippo D’Arpa. Tanti i fotografi che hanno raccontato fatti di cronaca, come Nicola Scafidi “che sapevano cogliere non solo il momento della cronaca ma offrivano anche un modo per riflettere su ciò che stava accadendo”. L’archivio fotografico è uno dei luoghi chiave del Giornale di Sicilia da cui vengono prelevate le immagini da utilizzare, molte delle quali ormai digitalizzate ma altre ancora pronte per essere scannerizzate. In collegamento con la redazione il vice direttore Marco Romano che, in compagnia di Marcello Barbaro, Giacinto Pipitone, Connie Transirico e Luigi Butera, ha ricordato, attraverso curiosità e aneddoti, il dietro le quinte dei luoghi, delle firme e dei volti che compongono il Giornale di Sicilia. Tra i fatti più importanti richiamati in trasmissione la stagione del 61-0. Nel 2001 la Casa delle Libertà fece l’en plein in Sicilia con 61 collegi uninominali. A raccontare quel momento e il rapporto del partito con la Stampa e con il Giornale di Sicilia, il presidente dell’Ars, Gianfranco Micciché. Il Giornale di Sicilia è stato in prima linea anche durante la cattura, dopo 40 anni di latitanza, del boss Bernardo Provenzano. A riportare i ricordi di quella giornata, un trionfo per lo Stato dopo anni di indagini, il questore Renato Cortese, il primo ad entrare nel casolare di Corleone dove si nascondeva l'allora numero 1 di Cosa Nostra. “L’intervento fu così fulmineo per lui che non riuscì a reagire e a non realizzare quanto stava accadendo. Capito che si trattava di un intervento della polizia ebbe la consapevolezza che la sua latitanza era finita”. In collegamento anche Salvo La Rosa che ha raccolto gli auguri degli artisti al Giornale di Sicilia. In trasmissione i videomessaggi dell’attore Alessio Vassallo, della conduttrice Rita dalla Chiesa legata all’Isola per il tragico omicidio del generale Carlo Alberto dalla Chiesa e del comico Sergio Friscia.