Avete spostato le lancette dell'orologio indietro di un'ora? Il cambio è avvenuto la scorsa notte alle 3 col ritorno dell'ora solare che ci accompagnerà fino al 29 marzo 2020.
Le giornate, dunque, si accorciano, come ogni anno, lasciando arrivare prima la luce dell’alba. Un’ora di sonno in più, certo, ma ci sono anche effetti negativi. Il passaggio all'ora solare infatti può comportare disturbi simili al jet-lag, ossia insonnia, ansia e malumore. Effetti di cui - secondo gli esperti - soffre un italiano su due.
Secondo il professor Giuseppe Plazzi, neurologo, responsabile dei Laboratori per lo Studio e la Cura dei Disturbi del Sonno del Dipartimento di Scienze Biomediche e Neuromotorie dell’Università di Bologna e Presidente della Associazione Italiana di Medicina del Sonno, «il cambio dell’ora ci costringe a dormire meno, ma ci porta anche a dormire peggio. Questo effetto deleterio ma fortunatamente transitorio è dovuto, in gran parte, all’improvviso disallineamento dei nostri ritmi cronobiologici, in particolare rispetto alla luce solare».
Come intervenire? Plazzi, che è autore anche del volume, edito da il Saggiatore, I tre fratelli che non dormivano mai e altre storie di disturbi del sonno, rivela: «Stanchezza, difficoltà di concentrazione, svogliatezza, sonnolenza diurna ed insonnia notturna possono essere temporaneamente contrastati cercando di esporci il più possibile alla luce del sole, soprattutto al mattino, con una corretta igiene del sonno ed alimentare. La riduzione della quantità del sonno notturno può essere anche compensata con un breve sonnellino, posizionato nel primo pomeriggio. La pennichella, infatti, recentemente riabilitata anche dagli esperti del sonno, consente di ridurre la sonnolenza pomeridiana e di spostare un po' in avanti il sonno notturno per riallinearlo rapidamente con il nostro orologio biologico».
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