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Scopre il tumore al seno in gravidanza: "Grazie alla ricerca è nata Anna e io sono guarita"

Tumore al seno, oggi più speranze di guarigione

Ha scoperto di avere un tumore al seno durante la gravidanza. Uno dei più aggressivi. Ma la sua è una storia a lieto fine, perchè come lei stessa racconta: "Oggi dal tumore al seno si guarisce, anche in gravidanza". Valentina - mamma e avvocato 47enne di Genova - ha lanciato questo messaggio di speranza raccontando la sua storia dinanzi al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione dell'apertura al Quirinale de 'I giorni della ricerca' promossi dalla Fondazione per la ricerca sul cancro Airc.

"Sono passati quasi dieci anni dalla diagnosi, io sto bene, sono guarita. Se penso alla mia storia mi rendo conto di quanto sono stata fortunata - racconta -: oggi dal tumore al seno si guarisce, anche in gravidanza. Spero che tutti i malati di tumore affrontino il loro percorso con la consapevolezza che la ricerca produce cure sempre più efficaci. Quello che sembra impossibile oggi, può diventare realtà domani. E tutto questo è possibile - dice Valentina - solo se continuiamo, tutti insieme, a sostenere con fiducia il lavoro dei ricercatori".

Il suo incubo ebbe inizio circa dieci anni fa. "Un giorno di agosto, casualmente sento di avere un nodulo nel seno sinistro. Faccio immediatamente un'ecografia, ma purtroppo - racconta - inizialmente il nodulo non viene considerate sospetto. Così proseguo serena la mia estate, felice anche perché sempre nel mese di agosto avevo scoperto di aspettare un fratellino o una sorellina per il mio Matteo, che aveva un anno e quattro mesi: inutile dirlo, io e il papà di Matteo eravamo al settimo cielo".

La gravidanza proseguiva serenamente, ma quel nodulo al seno cresceva sempre di più: "E' quasi Natale e durante una visita di controllo ne parlo con la mia ginecologa. Con uno sguardo molto serio, mi dice di effettuare con la massima urgenza ulteriori controlli. Purtroppo i risultati confermano i timori: non solo è stato accertato che si tratta di un tumore, ma anche di una forma particolarmente aggressiva, chiamata triplo negativo perché non risponde ai tre principali protocolli terapeutici disponibili".

A Valentina sembrò che il mondo le crollasse addosso. Quando sono arrivati i risultati della biopsia, ricorda, "è stato, in assoluto, il momento più difficile per me. In quel momento tutti i pensieri di fiducia sono stati scalzati da paura, preoccupazione e angoscia: il primo pensiero è stato che la situazione fosse compromessa e che i mesi persi per la diagnosi sbagliata avessero pregiudicato la mia possibilità di guarigione e che il fatto di essere incinta escludesse a priori la possibilità di curarmi. Pensavo con grande dolore e paura al mio Matteo e alla mia bambina: sarebbe stata una femmina e avevamo già deciso che si sarebbe chiamata Anna, in onore di Sant'Anna la protettrice delle mamme e delle partorienti".

Poi la speranza, dopo l'incontro la dottoressa Lucia Del Mastro, una oncologa e ricercatrice Airc dell'Ospedale San Martino-IST di Genova, che proprio grazie al sostegno di Airc aveva studiato nuove terapie per preservare la fertilità nelle giovani donne colpite da tumore al seno. Grazie ai suoi studi giovani pazienti guarite dal tumore al seno hanno avuto la possibilità di diventare madri nonostante e dopo il cancro, grazie a un protocollo internazionalmente riconosciuto, frutto di quegli studi.

La dottoressa Del Mastro, racconta, "mi ha spiegato che, non solo avrei potuto essere operata, ma addirittura, avrei potuto iniziare immediatamente la chemioterapia in gravidanza senza pericoli per la bambina. Mi sono sentita rinascere, perché ho capito che avrei potuto curarmi, che la guarigione era possibile e che non avrebbe compromesso la salute di Anna".

Il 4 marzo 2010, la nascita di Anna, alla 34/ma settimana di gravidanza: stava bene, era piena di capelli sebbene si temesse nascesse senza. Dopo il parto Valentina ha così potuto completare il percorso di cure con cicli di chemio e radioterapia.

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