Neppure il tempo di archiviare lo sciame di stelle candenti avvistato durante gli ultimi giorni della settimana scorsa, principalmente nella notte di San Lorenzo, che gli sguardi di turisti e residenti in Sardegna sono stati rapiti da un’altro fenomeno straordinario nel cielo: un meteorite. Una «palla di fuoco» che ha illuminato a giorno la notte tra il 16 e il 17 agosto nel Mediterraneo occidentale tra Sardegna, Baleari e sud della Francia. Pochi secondi sono bastati per vedere un lampo di luce e una scia luminosa che correva verso ovest. Il termine tecnico esatto, utilizzato dagli esperti dell’Osservatorio Astronomico di Cagliari, è «bolide». "Un piccolo corpo, probabilmente di natura ferrosa, molto luminoso a causa del contatto con l’atmosfera - spiega Silvia Casu, dell’Osservatorio - In questo caso parliamo di ablazione: le molecole in qualche modo si eccitano e si crea un surriscaldamento che portano ad avere questa grande luminosità". Inoltre il «bolide», per dare l’effetto «palla di fuoco» deve essere molto veloce e «generalmente - sostiene Casu - questi corpi viaggiano a qualche decina di chilometri al secondo». A volte è associato anche a un suono ma in questo caso, con centinaia di avvistamenti postati sui social, nessuno ha sentito nulla. "Erano passate le 22.30 quando ho notato un forte bagliore nel cielo che ha illuminato la stanza dove stavo guardando la tv - racconta Marco Duò, pubblicitario cagliaritano - subito sono corso fuori nel terrazzo con la mia compagna e abbiamo visto una palla gialla con una scia luminosa dietro: per lo più assomigliava ad un razzo segnalatore, ma muto". Invece si trattava di un evento che, per quanto poco avvistato dalle persone comuni, non è affatto raro per la rete di telecamere Prisma-Inaf. Le sue decine di telecamere scrutano il cielo in cerca di meteoriti e bolidi, nella speranza di immortalarne uno. E proprio il 16 notte dall’Inaf di Triente-Rovigo è arrivata una segnalazione di un bolide rilevato verso le 23. In attesa di una conferma, l’Osservatorio fa sapere di avere attivato tutte le procedure per aderire alla rete e acquisire due telecamere che saranno piazzati nella struttura di Selargius e in quella del Radiotelescopio di San Basilio, entrambi nel Cagliaritano. Nel frattempo l’ente ha già effettuato qualche misurazione empirica sulla base dei filmati e delle fotografie più rilevanti pubblicate sui social. «In base alla fotografia postata su Instagram da Francesco Malica - spiegano dall’Osservatorio Astronomico - il bolide è passato nella costellazione del Sagittario (monitorata da Stellarium, un planetario gratuito Open Source)».