Dalle miopie lievi alla cecità, i problemi agli occhi riguardano 43 italiani su cento, e quasi il 18% ha meno di 15 anni. Mentre aumenta il numero di esigenze di riabilitazione visiva, il numero dei centri in cui effettuarla è in calo e la distribuzione sul territorio disomogenea.
A fare il punto sulla prevenzione dell'ipovisione e della cecità è la Relazione annuale del Ministero della Salute al Parlamento. Nel nostro Paese, secondo il documento, due persone su cento soffrono di gravi limitazioni sul piano visivo, percentuale che sale al 5,4% tra chi ha più di 65 anni e all'8,6% per chi ha almeno 75 anni. Se si sommano le limitazioni visive moderate a quelle gravi dai 75 anni in poi ne soffrono 43 persone su 100, il 33,4% a partire dai 65 anni e il 17,6% dai 15 anni in su.
La legge 284/97 stabilisce l'esistenza di specifici centri di prevenzione e riabilitazione visiva che devono erogare prestazioni specialistiche. La revisione delle attività svolte dalle Regioni ha evidenziato, tuttavia, una nuova riduzione del numero dei centri rispetto alla precedente rilevazione: da 59 del 2016 a 51 nel 2017 (erano 70 nel 2015) e ben 8 Regioni e le 2 Province Autonome hanno dichiarato di averne un solo.
Tra queste anche Regioni con grande estensione territoriale come Campania, Calabria, e la Sicilia (dove nel 2017 non è stata rinnovata la convenzione in 9 centri su 10). Il numero dei casi assistiti invece risulta aumentato rispetto all'anno precedente, passando da 22.091 nel 2016 a 26.900 nel 2017: un aumento (+4809) che rispecchia la crescita della domanda di riabilitazione visiva, in particolare nelle persone ultrasessantacinquenni.
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