Un viaggio nella storia e nel costume della Sicilia per spiegare come la tecnologia contemporanea e l’importanza di «fare rete» possano agganciare e - perché no - superare i primati del passato, attingendo dalla loro forza.
C’è questo e molto di più nell’inserto «L’isola tra tre continenti» oggi in omaggio con il Giornale di Sicilia e con la Gazzetta del Sud. È edito da Gds Media & Communication e realizzato da Terna Group-Area Sud, la società italiana che si occupa di distribuzione dell’energia e che prevede nell’isola investimenti destinati alla rete elettrica per 574 milioni di euro spalmati nei prossimi cinque anni. Le 77 pagine curate dai puntuali testi di Piero Orteca e dalle evocative immagini di Natalia La Rosa attraversano le tappe salienti della storia siciliana dall’antichità fino ai nostri giorni, strizzando l’occhio al futuro e puntando i riflettori sul ruolo che l’isola ha rappresentato nel Mediterraneo. Un ruolo smarrito. Dalla sua capacità - per certi versi ancora intatta - di attrarre e rimescolare culture, alla Sicilia punica e greco-romana, terra d’incontro e scontro tra le etnie egemoni del Mediterraneo. Fino ad arrivare all’invasione araba capace di lasciare tesori d’immenso valore, come il Castello della Zisa a Palermo.
C’è spazio anche per raccontare il fenomeno mafioso non tanto nel suo aspetto cronistico, quanto nella sua sfera scientifica che affonda le sue radici nel rapporto perverso con l’economia del territorio. In tal senso vengono riproposti alcuni interessanti passi estrapolati dal libro «L’economia mafiosa», scritto dall’economista e giornalista messinese Mario Centorrino, scomparso pochi anni fa.
A dare utili consigli per superare qualche ostacolo sono il premio Nobel per l’Economia del 2000 James Heckman, il guru dell’informazione Nicholas Negroponte - entrambi intervistati a Taormina - e l’ex presidente degli Stati Uniti Barack Obama.
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