Dieta mediterranea in affanno in Italia con dati di studio che certificano una poca osservanza degli abitanti della penisola ad adattarla al proprio menù. A dimostrarlo è una ricerca presentata a Palermo dal nutrizionista e presidente della Fondazione Onlus Istituto Nutrizionale Carapelli Michele Carruba nell'ambito della prima edizione di MeBiForum - Mediterranean Biodiversity Forum e del progetto Olive Oil Forum, in programma fino ad oggi. Con l'indagine, condotta a livello nazionale, si è rilevato che più dell'80% degli interpellati si è dichiarato sicuro di mangiare correttamente, ma in realtà, appurate modalità e frequenza di consumo di determinati alimenti durante la settimana, si è scoperto che ha carenze di frutta e verdura (46%). In particolare dall'analisi è emerso che il 41% mangia troppi dolci, il 76% mangia poco latte e derivati, l'81% mangia poca frutta e il 65% poca verdura. Si evidenzia inoltre che nei menù adottati c'è un eccesso nel 28% di carne lavorata e nel 25% di carne rossa. Viene infine segnalato che nel 38% del campione intervistato, l'olio di oliva risulta carente rispetto alla quantità raccomandata con un 46% che ha un consumo normale di olio di oliva contro un 14% che eccede a fronte anche dei consigli degli esperti che indicano un uso di 30 grammi al giorno pari a 3 cucchiai al dì. Gli studiosi ricordano in ultimo che se uno seguisse almeno due delle caratteristiche alimentari della dieta mediterranea il risultato sarebbe quello di avere una riduzione del 20% della mortalità per tutte le cause, la possibilità di rimanere in buona salute e di avere una aspettativa di lunga vita e di qualità della vita elevata.