Tra i buoni propositi al rientro dalle vacanze estive perché non mettere quello di 'disintossicarsi' almeno un po' dai social network?
Un mese di detox anche parziale dalle 'scrollate' continue, cioè da quell'abitudine in alcuni casi compulsiva a scorrere col dito sullo smartphone in cerca delle notifiche più aggiornate da amici e follower sui social media: è quello che propone nel Regno Unito la campagna 'Scroll Free September', lanciata proprio all’inizio del mese dalla Royal Society of Public Heath e che promette di avere successo anche in altri Paesi.
Il lancio dell’iniziativa avviene quasi in concomitanza con i risultati di uno studio, finanziato dall’European Research Council (Erc) e condotto anche da due ricercatori dell’Università Bocconi, secondo cui chi ha Internet veloce dorme 25 minuti in meno: insomma una connessione 'turbo' è più performante, ma ci ruba sonno prezioso soprattutto se al mattino dopo l’orario della sveglia è sempre lo stesso. Quello del tempo passato su social e dispositivi è un problema, tanto che alcune compagnie tecnologiche come Apple, Facebook e Google hanno messo a punto dei contatori per monitorare quanto stiamo online.
A fronte di 320mila inglesi che si stima potrebbero prendere parte a 'Scroll Free September', per lo più donne, sono infatti diversi anche gli utenti che hanno chiesto di iscriversi e ricevere informazioni e notifiche sul tema da ben 56 Paesi diversi. La Royal Society of Public Heath incoraggia tutti a partecipare nel tentativo di frenare gli impatti negativi sulla salute mentale causati dalla costante presenza online e l'obiettivo sul lungo termine è che, trascorso il mese di detox, non si utilizzino i social network più con la stessa frequenza di prima.
Il modello a cui ci si rifà sono campagne come «Dry January», che sempre nel Regno Unito, invita a rimanere sobri per un mese, o «Stoptober» , un mese senza fumo. Quello che arriva dalla Gran Bretagna è un invito alla moderazione più che una vera e propria condanna senza appello dei social, che ormai fanno parte della vita quotidiana di tantissime persone. «Se utilizzati nel modo giusto, i social media possono avere aspetti positivi per la salute mentale e il benessere, compreso il miglioramento della connessione sociale e l’essere una fonte di supporto emotivo», evidenzia infatti Shirley Cramer, capo esecutivo della Royal Society of Public Heath.
«La campagna - aggiunge - parla di prendersi una pausa e prendere nota degli aspetti che potrebbero avere un impatto negativo, usando questa consapevolezza per stabilire un rapporto più equilibrato con i social media in futuro». «Tra i lati negativi dei social - rileva - ci possono essere le tendenze a controllare gli aggiornamenti prima di dormire, seguire profili di persone la cui vita apparentemente perfetta influenza negativamente l’autostima o usare troppo il telefono durante le conversazioni faccia a faccia; grazie alla nostra campagna sarà possibile identificare queste abitudini e agire di conseguenza».
Se si vuole farne parte, una volta consultato il sito, tocca solo scegliere se essere un 'Cold Turkey', darci cioè un taglio netto, o optare per qualcosa di più soft come diventare 'Farfalle sociali', cioè smettere di sbirciare le notifiche durante le uscite e in generale le occasioni di socializzazione.
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