Sabato 23 Novembre 2024

Insonnia, ne soffre il 60 per cento di chi sopravvive al cancro: agopuntura e psicoterapia i rimedi

Il 60% circa dei pazienti che è sopravvissuto al cancro soffre di insonnia, un disturbo tuttavia ancora «sottodiagnosticato e sottotrattato», ma un nuovo studio americano dimostra come per combattere tale condizione l'agopuntura e la psicoterapia mirata siano delle armi efficaci. Lo studio del 'Patient Centered Outcomes Research Institute' è stato presentato al Congresso della Società americana di oncologia clinica (Asco). Lo studio, spiegano i ricercatori, ha arruolato un campione di 160 pazienti che avevano completato il trattamento standard e la cui diagnosi di cancro risaliva in media a 6 anni prima, ed ha dimostrato che 8 settimane di trattamento con agopuntura o psicoterapia mirata per i disturbi del sonno (denominata CBT-I) hanno l’effetto di diminuire la severità del disturbo di insonnia - misurato sulla base di un’apposita scala con punteggio, denominata Insomnia Severity Index - tra i pazienti sopravvissuti al cancro. «Circa il 60% dei pazienti sopravvissuti al cancro soffre di una qualche forma di insonnia, ma il disturbo è spesso sottovalutato - spiega il primo autore dello studio Jun Mao del Memorial Sloan Kettering Cancer Center di New York -. Il nostro studio dimostra che sia la psicoterapia sia l’agopuntura sono efficaci nel trattare l’insonnia da moderata a severa, sebbene la psicoterapia mirata risulti più efficace in coloro che hanno sintomi leggeri. Ora i pazienti hanno più possibilità per fronteggiare tale disturbo». «Sappiamo che il sonno è un spetto critico per la salute dei pazienti con tumore, dalla fase di cura attiva a quella di superamento della malattia. Questo studio conferma che ci sono una serie di strumenti efficaci e non medici o farmacologici che possono migliorare il sonno, oltre ai farmaci tradizionali che - sottolinea il presidente ASco Bruce Johnson - possono però causare effetti collaterali con una diminuzione della qualità di vita per altri aspetti».

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