E’ Cesare Bocci, l’irresistibile Mimì Augello di Montalbano il ballerino che si aggiudica questa edizione di Ballando con le stelle, in coppia con Alessandra Tripoli sul podio grazie ad una sensualissima rumba sulle note di I will always love you che ha conquistato il 67% dei voti.
«E' stata un’esperienza bellissima sotto tutti i punti di vista - dice Bocci in un’intervista all’ANSA - prima di tutto dal punto di vista umano perchè artisti come Alessandra, a noi attori debolucci e lamentosi, insegnano l’importanza di andare oltre la fatica e di superare anche il dolore fisico. Lei ballava anche con i piedi sanguinanti come fosse nulla, una cosa incredibile...Io i primi giorni mi fermavo continuamente schiantato dai doloretti». Che rapporto aveva avuto finora con la danza? «Poco più di quella di coloro che guardano gli altri ballare in discoteca con un cocktail in mano...però nella Cage aux folles avevo stretto nelle braccia Massimo Ghini, il mio partner, magari mi ha insegnato lui. Pensi che avevo fatto persino un musical tanti anni fa con Lorella Cuccarini senza muovere un passo di danza...»
E poi ieri sera c'è stata anche l’emozione: «Si era la serata delle sorprese e mi hanno portato in scena bendato dove ho trovato mia moglie Daniela. Mi sono veramente commosso e sentivo che il teatro si emozionava con me». Smessi i panni del ballerino però Cesare Bocci indossa di nuovo subito quelli di Mimì Augello: «Si adesso stiamo già girando dal 23 aprile, le nuove puntate del Commissario Montalbano e saremo sul set fino al 22 giugno. Sono altre due puntate e poi finito l’impegno sinceramente mi vorrei prendere un attimo di pausa». Quando riparte? «Si riparte ad ottobre con le prove di uno spettacolo, Pesce d’aprile, tratto dal libro che avevamo scritto con mia moglie Daniela Spada», un libro dallo stesso titolo in cui hanno raccontato la drammatica esperienza che li ha coinvolti quando, dopo il parto della loro bambina, lei è stata colpita da un ictus. «Abbiamo aspettato 17 anni prima di scriverlo e di maturare che la nostra esperienza era un bel messaggio. Mi hanno fatto riflettere anche tanti amici che mi dicevano quanto poteva essere importante che un personaggio pubblico veicolasse un messaggio così importante. Lo spettacolo è tratto dal libro e riprende la storia e le sensazioni e non lo stesso racconto. Io sono in scena con Tiziana Foschi e cominceremo a portarlo nei teatri a fine novembre. Quest’anno avevo saltato il teatro e voglio tornarci».
Ma continua anche l’impegno in tv. «Si certo. Su Tv 2000 va in onda il sabato in prima serata Segreti. I misteri della storia, una serie di 60 documentari che durano tutto l’anno, per 11 mesi. Io faccio l’Alberto Angela "de noantri", il Virgilio della storia ma affrontiamo i vari personaggi che hanno segnato il nostro passato, anche dell’arte e della cultura, da un punto di vista umano. Mi è piaciuto tantissimo il fatto che l’uomo o la donna di cui stiamo parlando viene descritto nel bene e nel male per quello che era nella vita non solo per quello che ha fatto. Me lo ha detto anche mia figlia, 'papà se me la raccontassero così la storia sarebbe molto più interessantè. Per dire se parliamo ci Cavour diciamo pure che era un giocatore d’azzardo non solo un grande statista e questo è molto coinvolgente...''
E poi c'è Mimì: «Mimì è cambiato nel tempo, tutti i personaggi di Camilleri, e anche questa è la sua bravura, non sono rimasti uguali a loro stessi, sarebbe stato assurdo e non credibile». Ma è diventato un pò stretto il personaggio, come spesso accade quando si ha tanto successo con un ruolo? «No, io continuerei a farlo per altri 20 anni ma spero che questo non mi precluda altri lavori. Certo il fatto che vada in onda tutti gli anni e con così tante repliche con tale successo è bello ma non è positivo per la carriera di un attore. Il rischio dietro l'angolo è la sovraesposizione... spero che si mettano una mano sulla coscienza ma Montalbano lo farei per tutta la vita».
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